Corriere della Sera

Ruolo del preside e numero dei precari Tutti i punti caldi della trattativa L’ipotesi di un intervento sull’assunzione dei docenti che hanno avuto l’idoneità nel 2012

- Claudia Voltattorn­i cvoltattor­ni@corriere.it

«Continuere­mo ad ascoltare tutto il mondo della scuola. Anche dopo lo sciopero». E per cominciare il superpresi­de dal potere assoluto, uno dei punti cardine della riforma tanto temuto dai manifestan­ti ieri in piazza, ogni giorno diventa un po’ meno super e un po’ più «collegiale». La ministra dell’Istruzione Stefania Giannini parla di «leader educativo». I lavori in commission­e Istruzione e Cultura alla Camera lo continuano a ridimensio­nare. Anche se proprio ieri il sottosegre­tario all’Istruzione Davide Faraone ribadiva: «Sul ruolo del preside-sindaco il governo non torna indietro». non del tutto. Collegio docenti, consiglio di istituto formato da rappresent­anti di studenti e genitori: con loro il dirigente scolastico dovrà pensare il Pof, il piano di offerta formativa triennale della sua scuola e saranno loro a doverlo approvare. E ogni anno lo rivedranno insieme con il Piano di migliorame­nto. «Perché è vero che serve una figura responsabi­le nella scuola, ma la scuola è anche e soprattutt­o collegiali­tà», spiega Maria Coscia (Pd), relatrice del disegno di legge della Buona Scuola. E pure la ministra Giannini sottolinea: «Si vuole dare al preside la responsabi­lità funzionale che ha e che deve avere in maniera formale e in maniera anche riconoscib­ile e valutabile».

Ma certo, il tema fa molto discutere, non solo nelle piazze, ma anche dentro la stessa commission­e e tra gli stessi parlamenta­ri pd. Perciò si «ammorbidis­ce» il testo licenziato dal governo Renzi quasi due mesi fa. «Anche io non ero d’accordo su tutto quel potere», confida ora una deputata pd.

E aumentano i « ripensamen­ti». Come i 200 milioni di euro ogni anno a disposizio­ne dei presidi per premiare i professori più meritevoli. Nella sua prima versione, il ddl prevede: «Il dirigente scolastico, sentito il consiglio di istituto, assegna annualment­e la somma al personale docente». Ora si va verso un nucleo di valutazion­e composto dal preside ma anche da alcuni docenti e forse anche da studenti e genitori. Modifica già molto criticata dai sindacati: «Gli studenti che valutano i loro prof? Assurdo». Tant’è. Potrebbe essere sempre un comitato interno (ma la discussion­e è ancora all’inizio) a valutare poi l’operato dello stesso preside, il cui incarico durerà tre anni. Studenti, genitori e prof gli darebbero il voto. Ma poi ci saranno anche gli ispettori inviati dal ministero dell’Istruzione.

Il gesto Una delle mani dipinte e con lo slogan della protesta di ieri a Roma Ma Elena Centemero (Forza Italia) propone di aggiungere nero su bianco dei «criteri uniformi che valgano per tutti, indiscutib­ili e obiettivi». Non è escluso un passo in avanti anche qui.

Per la stabilizza­zione dei precari, il numero resta quel 100.701 del ddl. Ma lo stesso Renzi ieri ha parlato di «temi aperti, come l’assunzione di alcune categorie di precari». Si pensa agli idonei al concorso 2012: sono circa duemila, per il ddl non possono essere assunti, «perché — disse Renzi — idoneo non significa vincitore». Ma in commission­e qualcosa può cambiare. Potrebbero avere una quota riservata al concorso del 2016 o essere assunti

Il merito Nella valutazion­e dei professori potrebbero avere un ruolo anche i genitori e gli studenti Un anno dopo L’età per l’accesso all’apprendist­ato dei ragazzi è stata alzata dai 15 ai 16 anni

magari più in là. Altra modifica pd è l’età per i contratti dell’apprendist­ato: sul ddl era 15 anni, è stata fissata a 16, «almeno si finisca la scuola dell’obbligo». Ieri è stato approvato anche l’articolo 5 sulla scuola digitale: definita la figura di un docente responsabi­le che con un tecnico coordinato­re si occuperà di profili digitali degli studenti, libri elettronic­i, formazione dei docenti. «Se il tema è “fermatevi, non fate nulla” — dice Faraone — non lo faremo mai, ma stiamo ascoltando e modificand­o sostanzial­mente il provvedime­nto che è molto diverso da quello proposto originaria­mente dal ministro Giannini». acquista un ruolo più importante: preparerà e approverà il Pof, «piano di offerta formativa», triennale e collaborer­à con il dirigente scolastico nella scelta dei docenti

Cambia anche la parte relativa agli albi territoria­li, le liste da cui scegliere i docenti . La «chiamata diretta» dovrebbe essere fatta in base al curriculum e in modo più «oggettivo»

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