La corsa di Tajani che punta al dopo Schulz
La voce si è fatta insistente. Dopo le ipotesi Bertolaso, Fiori, Mara Carfagna, negli ultimi giorni è il nome di Antonio Tajani quello caldo per il ruolo di prossimo coordinatore azzurro.
Da sempre in Forza Italia, apprezzato da Silvio Berlusconi, in buoni rapporti con tutti i colleghi con i quali non ha mai polemizzato e forte di rapporti internazionali che contano — è vicepresidente del Parlamento europeo e del Ppe, è stato commissario europeo — Tajani negli ultimi tempi è tornato a svolgere un ruolo operativo nel partito che ha fatto pensare a molti ad una sua prossima promozione.
Da giorni infatti è impegnato nella stesura delle liste per le Regionali, con delega sulle regioni del Centro Italia dove si voterà — Toscana, Marche, Umbria —, e nella sua agenda sono previsti parecchi appuntamenti per la campagna elettorale. Dicono che lo sponsorizzi Gianni Letta, che lo abbiano segnalato imprenditori amici dell’ex premier. Ma è difficile che l’ipotesi di una sua guida tecnica del partito si concretizzi.
Tajani infatti, raccontano, è in corsa piuttosto per un’altra carica, che porterebbe prestigio e centralità non solo a lui ma a tutto il suo partito: quella di presidente del Parlamento europeo.
Si voterà per rinnovare i mandati tra un anno e mezzo, e dopo Schulz per il Pse, toccherà ad un esponente del Ppe. Le sue chance sembrano alte, e Berlusconi sa che riuscire a piazzare un suo uomo ai vertici delle cariche europee sarebbe per lui un colpo importante dopo anni di rapporti tesi in Europa. Insomma, l’obiettivo è chiaro a tutti, e dunque per Tajani si prospetta magari un ruolo più operativo nel partito — farebbe sicuramente parte di un esecutivo se l’organo tanto invocato nascesse — ma per il coordinatore bisognerà ancora attendere.