Una cantante tra i contadini sordomuti
Precisatoche non sono due forme di disabilità, il film La famiglia Bélier di Eric Lartigau sta ai sordomuti come Il vizietto sta ai gay: una dichiarata presa di posizione da pochade, forte dose di ironia, nessuna pietà se non humour, sospetto di metafora sul degrado. La famiglia sordomuta contadina vive felice in campagna: l’unica figlia parlante fa da interprete, smussa l’invettiva e coltiva col prof di musica il doppio sogno: diventar cantante, innamorarsi, traslocare a Parigi.
Bélier sono schietti, veraci, con satira politica incorporata in simpatica caricatura molto alla francese, sopra le righe e ripetitiva perché tutta prevedibile: non è una Anna dei miracoli multipla, è un Quasi amici meno furbetto anche se gli attori fanno il possibile: Louane Emera ha già avuto il Cèsar. Infine, benedizione e omelia per tutti. (m. po.) The Divergent Series: Insurgent di R.Schwentke con Shailene Woodley
1.359.173 Ma che bella sorpresa di Alessandro Genovesi con Claudio Bisio e Frank Matano
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La cara, vecchia, freudiana amnesia, quando l’amata non riconosce più l’amato, pezzo forte del melò anni 40-50 in cui Vivien Leigh e Greer Garson si perdevano guardando l’infinito in bianco e nero, torna in Lettere di uno sconosciuto, struggente storia d’amore meta politica di Zhang Yimou, ex Lanterne rosse. Che, messo dal potere dietro la lavagna per aver lavato ( Vivere) panni sporchi in pubblico, torna a parlare di gente umiliata dal lavaggio del cervello della rivoluzione culturale.
Usa la metafora della perdita della memoria, peggior nemesi di un regime, dal best seller The criminal Lu Yanshi di Yan Geling. Il film, il cui titolo richiama Zweig-Ophuls, (in originale Ritorno a casa), ha avuto clamoroso avvio con 3 milioni di euro incassati il primo giorno in Cina. Perché Lui è un professore fuggito dal campo