Corriere della Sera

«Il mio miracolo nel giorno del Papa: mezza sigaretta»

Il cardinale Sepe e la visita di Francesco a Napoli: «Le suore? Lo stavano facendo cadere»

- Fulvio Bufi

Non aveva dormito la notte prima e non gli è riuscito molto nemmeno quella successiva alla visita di papa Francesco. «Recupererò, non è un problema». Passi per il sonno, ma come ha fatto anche a non fumare per più di dieci ore? «Quello è stato un altro miracolo di San Gennaro».

Abituato ad aprire regolarmen­te un paio di pacchetti di sigarette al giorno, e in quanto arcivescov­o di Napoli depositari­o del prodigio della liquefazio­ne del sangue del patrono, il cardinale Crescenzio Sepe non teme di mischiare sacro e profano in una battuta che, per quanto lui sia originario della provincia di Caserta, ne esprime tutta la napoletani­tà.

Un tratto caratteria­le che ha avuto un peso non secondario nella perfetta riuscita della visita pastorale di sabato. Sepe ne è stato protagonis­ta non solo in quanto arcivescov­o della città che accoglieva il pontefice, ma anche per il suo modo di gestire gli eventi, pure quelli imprevisti. La storia delle monache di clausura, che il Corriere ha raccontato ieri e che con il video girato in Duomo sta facendo il giro del web, ne è la dimostrazi­one perfetta e anche più esilarante. Le clarisse e le altre in libera uscita straordina­ria che circondano il Papa, e il cardinale Insieme Il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescov­o di Napoli, accanto a papa Francesco che, inascoltat­o, le richiama in dialetto tra le risate dei presenti in cattedrale. «No, non mi sono arrabbiato, perché le capisco: un sacerdote, una suora, possono avere tante occasioni di vedere un Papa, ma a loro quando ricapiterà? Solo che per abbracciar­lo lo stavano facendo cadere. E poi una di loro, la priora di un nostro convento che è incontenib­ile, non sta mai ferma, presa dall’entusiasmo non si è accorta che stava poggiando il braccio su una candela accesa: sai che succedeva se prendeva fuoco l’abito? Perciò sono intervenut­o».

Ma dopo non le ha riprese. Anzi, ha raccomanda­to al Papa di fare colazione con i biscotti che le monache gli hanno regalato. «Buonissimi, li fanno loro e li danno sempre pure a me. Io tutte le mattine li metto nel latte».

Sabato invece è andato avanti a caramelle. « Veramente mezza sigaretta ce l’ho fatta a fumarla, ma solo quella». Certo dal Papa non si è mai allontanat­o: «E ho visto attimo per attimo quanto fosse entusiasta e commosso». E si è pure lasciato mettere il casco: «Quello però lo sapeva, non è stata una sorpresa. Gli avevo chiesto di partecipar­e alla campagna della nostra curia sulla sicurezza stradale. Gli avevamo fatto fare pure il casco su misura, solo che è venuto un po’ stretto: per farglielo entrare abbiamo dovuto incasare (spingere, ndr) un poco».

Entusiasmo Sabato ho visto attimo per attimo quanto il Pontefice fosse commosso e entusiasta

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È sotto processo a Torino per le sue frasi sul sabotaggio alla Tav
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