Varianti
È la sigla di un virus appena identificato, non tanto un nuovo virus influenzale (come si legge nella rivista
del 21 gennaio), ma il risultato della ricombinazione di segmenti di virus, ognuno dei quali ha una sua storia come area di diffusione e tipo di ospite. Ennesima dimostrazione della capacità dei virus dell’influenza di mutare, facendoci ammalare di nuovo. influenza deve ancora dare il peggio di sé. Il picco stagionale è infatti atteso a metà febbraio. Molte di quelle che ci hanno afflitto finora sono state sindromi dovute a virus diversi, oppure, se a risentirne è stato l’intestino, si è trattato di gastroenteriti virali. Ma come si riconosce la vera influenza?
«L’influenza — chiarisce Stefania Salmaso, direttore del Centro nazionale di epidemiologia dell’Istituto superiore di sanità — è caratterizza da un brusco rialzo della temperatura, oltre i 38 gradi, almeno un sintomo respiratorio (naso “chiuso” o che “cola”, mal di gola, tosse), e almeno un sintomo generale, come dolori articolari e muscolari, mal di testa, stanchezza. La vera influenza colpisce meno frequentemente di quanto si creda, forse una decina di volte nel corso di una vita , ma quando la si è avuta la si ricorda come una malattia non proprio banale».
Fino a ora, come riferisce il Rapporto epidemiologico