Corriere della Sera

A Salerno esonda il Sele, notte sui tetti per 200 persone

«Quel fiume senza manutenzio­ne da 30 anni». Frane e onde fino a cinque metri in Calabria

- Barbara Sanaldi Gianni Santucci Rinaldo Frignani

Gli archivi criminali di polizia e carabinier­i contengono decine di faldoni con quel nome scritto nell’intestazio­ne: Stepich. Sinti italiani, clan allargato, residenze in alcuni storici campi nomadi della periferia di Milano (via Martirano, via Negrotto), disponibil­ità di armi pesanti (anche Kalashniko­v, come hanno documentat­o alcune indagini degli ultimi anni), intorno ad alcuni uomini della famiglia si raccolgono batterie specializz­ate in assalti notturni a bancomat, distributo­ri, centri commercial­i. L’altra notte alcuni abitanti di Peschiera Borromeo, a est della città, vengono svegliati da un’esplosione devastante. Tre vetrine blindate di una banca distrutte (con l’innesco di bombole di acetilene). La cassa continua divelta. Pochi minuti dopo, un’Audi S6 scura sfreccia con tutta la potenza del motore. I carabinier­i intercetta­no l’auto, la seguono, la macchina aumenta la velocità sulla statale Paullese, sta imboccando il cavalcavia per immettersi sulla tangenzial­e di Milano. In quel momento il guidatore perde il controllo: l’Audi sbanda, si schianta sul guard rail, rimbalza dall’altra parte, il motore schizza via, l’auto si ribalta. A bordo c’erano cinque uomini, due muoiono sul colpo, tre sono feriti. Tutti della stessa famiglia: Stepich. Erano da poco passate le 3.

Le prime ore della notte sono il momento per quel tipo di

A Brecciale e a Gromola in duecento hanno passato la notte sui tetti delle case circondate dall’acqua. «Non vogliamo lasciarle, abbiamo paura degli sciacalli», dicevano ai soccorrito­ri che li hanno raggiunti con i gommoni. Sono loro — come i vicini residenti di Capaccio Paestum — le prime vittime dell’esondazion­e del fiume Sele che ha stravolto le campagne, con le coltivazio­ni e gli allevament­i di bufale, nell’hinterland di Salerno.

E sono sempre loro ad aver subìto per il momento le conseguenz­e più gravi dell’ondata di maltempo che si è abbattuta sul Centro-Sud, coinvolgen­do assalti alle banche, soprattutt­o nei paesi dell’hinterland di Milano, dove i banditi provocano esplosioni controllat­e col gas e, in pochi minuti, possono raggiunger­e una strada a scorriment­o veloce per fuggire. Quattro dei cinque uomini coinvolti nell’incidente di venerdì notte avevano residenza nel campo nomadi di via Martirano, a Milano: Cristofer e Daniele Stepich, 24 e 42 anni, sono morti; feriti Christian (37 anni), Roberto (40) e Michele (22), il più grave. Non è escluso che possano essere responsabi­li Tragica fine I rottami della Audi 6 rubata sulla quale viaggiavan­o i cinque componenti del clan Stepich: due di loro sono morti e tre sono feriti

In salvo I soccorsi nella zona inondata dal fiume Sele di altri assalti simili, avvenuti nella stessa zona nelle ultime settimane. Sull’ipotesi stanno lavorando i carabinier­i della compagnia di San Donato Milanese, agli ordini del maggiore Mario Colicchio, che già da tempo aveva avviato una serie di controlli e indagini nel tentativo di contrastar­e gli attacchi ai bancomat. Proprio per questo, l’altra notte, i militari avevano organizzat­o servizi di controllo specifici. Dopo l’esplosione, le pattuglie hanno rapidament­e intercetta­to l’Audi, che era stata rubata lo scorso anche Puglia, Calabria, Basilicata e Sicilia. Le previsioni annunciano una tregua per domani, ma una ripresa delle precipitaz­ioni, anche nevose, da martedì e fino al 10 febbraio.

«Siamo stati lasciati soli», accusa il sindaco di Capaccio, Italo Vova, che parla di ritardo nei soccorsi e con i consorzi della zona ha scritto al Governo per chiedere «di accertare le responsabi­lità: il Sele non ha più letto e non c’è manutenzio­ne da 30 anni». Per la Coldiretti i danni ammontano a decine di milioni di euro. Tutta la Campania è stata messa a dura prova, compreso il golfo di Napoli colpito da mareggiate che hanno ottobre in Brianza. L’esplosione ha scardinato il bancomat della Banca popolare dell’Emilia-Romagna di Peschiera, nessun danno alla palazzina dove vivono molte famiglie.

Sette anni fa, nel 2008, Christian, Roberto e Daniele Stepich erano stati arrestati dopo un’indagine dei carabinier­i di Monza. L’inchiesta su quella banda (cinque componenti, tra cui un altro Stepich) aveva ricostruit­o gli assalti a bancomat e centri commercial­i a Caponago Brianza, Paderno Dugnano, Basaluzzo (Alessandri­a) e Casalvolon­e bloccato i collegamen­ti con le isole. Allerta per le prossime 12-18 ore anche nel Lazio e in Toscana, soprattutt­o nel grossetano.

A Roma l’allarme riguarda gli alberi: ne sono caduti a decine, con due passanti feriti. Neve ai Castelli e in Ciociaria. Annullata la prima sfilata del Carnevale di Putignano (Bari), (Novara). Colpi scenografi­ci e studiati con un copione maniacale: auto rubate per bloccare le strade, macchinari da cantiere per sventrare i bancomat, fuga su furgoni o auto di grossa cilindrata.

Il piano prevedeva un tempo massimo di 6 minuti per concludere l’operazione: i caso di ritardi, fuggivano tutti lasciando il denaro in strada. Anche venerdì notte i ladri sono scappati senza la cassa. mentre sempre in Puglia preoccupa il livello dell’Ofanto. Situazione drammatica in Calabria, stretta nella morsa di gelo e neve: a Petilia Policastro (Crotone) una frana ha spazzato via una palazzina in quel momento disabitata, e fra Belvedere e Diamante (Cosenza) onde alte fino a 5 metri hanno danneggiat­o le strutture sulla costa. Allagament­i a Palermo e provincia, isolate Filicudi, Alicudi, Panarea, Ginostra e Stromboli. E dall’altra parte d’Italia, a Venezia, per oggi si attende l’acqua alta: 110 centimetri alle nove e un quarto.

Vento forte A Roma decine di interventi per alberi caduti, due persone rimangono ferite

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