Corriere della Sera

In clinica per una bronchite, le recidono l’arteria Donna muore dopo due settimane di coma

- Margherita De Bac

Hanno denunciato i responsabi­li della clinica San Raffaele di Roma, dove la loro parente era stata ricoverata per una bronchite. Il marito e i figli Liliana R., una donna di 58 anni, vogliono fare chiarezza sul decesso avvenuto dopo 43 giorni di sofferenze. I medici del San Camillo, dove la paziente era stata poi trasferita, hanno constatato che le era stata recisa l’arteria femorale: sottoposta a intervento chirurgico, era stata tenuta in coma farmacolog­ico. Nella denuncia i medici della clinica vengono accusati di avere lavorato «con negligenza, imperizia ed imprudenza». mettere in cultura i virus dell’influenza, di solito tre, arrivano in azienda fino a quando i lotti ne escono diretti ad Asl e farmacie. Norme di sicurezza e qualità verificate dall’Iss. Queste partite di Fluad avevano superato tutti gli esami. Walter Ricciardi, l’attuale commissari­o dell’Istituto Superiore di Sanità, ritiene improbabil­e che qualcosa sia sfuggito durante il percorso produttivo, specie dopo gli incidenti di due anni fa quando però i sospetti ricaddero su lotti, sempre di Novartis, rimasti in magazzino.

Fluad non è un vaccino come tutti gli altri. È adiuvato, contiene cioè una sostanza che ne potenzia l’efficacia e dunque ne aumenta le capacità di immunizzaz­ione. La sostanza si chiama squalene, un derivato del colesterol­o prodotto dal nostro organismo: «In ogni fiala ce ne sono quantità infinitesi­mali — spiega Donato Greco, epidemiolo­go, ora all’Istituto internazio­nale di ricerca e prevenzion­e di Lione —. Io credo che il caso si sgonfierà. Ogni anno in Italia si contano da 6 a 8 mila morti in eccesso. Persone anziane e già malate che avrebbero finito di vivere pochi mesi dopo se non si fossero aggravate nella stagione invernale a causa di infezioni tipiche del periodo freddo».

Un dato però è certo. La credibilit­à dei vaccini è stata rimessa in discussion­e. Un colpo «mortale» che allontaner­à ancora i cittadini da una pratica di prevenzion­e risultata fondamenta­le nell’azione di lotta contro gravissime malattie infettive.

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