Pizzarotti e l’imu: quest’anno non potrò ridurla «Grillo come Gesù? Casaleggio infelice Un errore lo scontro tra Beppe e Favia»
PARMA — «Essere al governo significa sviscerare meglio le problematiche: acquisisci una consapevolezza diversa». È tranquillo Federico Pizzarotti, sindaco grillino di Parma, nel tracciare il bilancio dei primi mesi alla guida del Comune. E sulle critiche dell’opposizione commenta: «Spesso sono polemiche strumentali: è questo che ha stancato gli italiani».
Tra qualche giorno ci sarà il collaudo dell’inceneritore, lo stop alla costruzione è stato il punto centrale della vostra campagna elettorale...
«L’inceneritore è e resta un cavallo di battaglia: è la soluzione sbagliata per noi alla gestione dei rifiuti. Siamo arrivati al Comune con il 65% dell’impianto già costruito e abbiamo raggiunto un ottimo risultato, quello di rendere manifesti problemi legati alla corruzione, ad appalti non chiari». La battaglia andrà avanti? «Sì, sicuramente. C’è ancora una battaglia per la legalità. Se fossimo stati all’opposizione tutto questo non sarebbe venuto fuori. Potrò solo dispiacermi per la mia salute e quella dei miei concittadini nel caso parta l’impianto».
Avete anche promesso il taglio dell’Imu, ma non c’è stato...
«Il nostro è un programma quinquennale, ma a noi viene chiesto di fare tutto in sette mesi: farete un bilancio alla fine. Per quest’anno non c’è la possibilità di abbassare l’Imu, se non tagliando i servizi e non pagando i fornitori che vantano dei crediti. A me non sembra la cosa giusta. L’anno prossimo la faremo calare, governo permettendo, almeno a chi ha concesso affitti calmierati. C’è un tempo per fare tutto. Alcune cose le stiamo già facendo: sul sito del Comune metteremo online tutti i punti del programma fatti, in corso e che faremo nel futuro, in modo che ci sia una scansione visibile a tutti». Ma non avete maggiori introiti? «Le nuove tasse compensano i tagli di Stato/Regioni, il rimborso dei prestiti e meno dividendi che riceviamo: alla fine con le tasse al massimo rispetto agli introiti degli anni precedenti mancano tre milioni».
Avete bloccato anche il Quoziente Parma, che permette sgravi fiscali in base al numero dei figli...
«È solo sospeso, non abbiamo le risorse per farlo adesso. In ogni caso costava troppo in consulenze. In un momento dove i servizi fondamentali sono più che mai necessari — e penso ad anziani, disabili, famiglie in difficoltà — abbiamo deciso di puntare su chi non ha casa ed è in una situazione di emergenza».
Ha visto che Gianroberto Casaleggio ha paragonato Beppe Grillo a Gesù?
«Sì, ho visto l’intervista di Casaleggio: me la sono letta in inglese per vedere se era vero. Mi sembra un paragone infelice, come può accadere a tutti, ovvio che voleva dire che Grillo cerca di arrivare direttamente alle persone».
Grillo ha sbagliato con le recenti espulsioni?
«Nel metodo c’è sicurame n t e d a mi g l i o r a r e . Un’azione deve essere comprensibile, in questo caso è mancata chiarezza. Facciamola. Certamente non nella campagna elettorale, non è il momento, ci sarà modo dopo. Giovanni (Favia, ndr) è una persona che mi ha dato tanto e che si è sempre impegnata nel suo lavoro e questo non è stato certo messo in discussione».
Secondo Lei è possibile una ricomposizione della frattura?
«Tra Favia e Grillo è mancata la fiducia reciproca: è come lasciarsi con la morosa, poi si può tornare insieme, ma non è più la stessa cosa... Lasciamo tempo al tempo: difficile esprimersi senza gli elementi. Grillo è e resta il garante del movimento».