Corriere della Sera

DIETRO SOLITA JUVE NAPOLI INTER STANNO ASSESTANDO

SI LA E

- MARIO SCONCERTI

L’ Inter

comincia a costruirsi come avversaria credibile della Juve. A Pescara non c’è mai partita, l’Inter è brillante, Cassano gioca subito e subito incide. Perfino più importante la vittoria del Napoli a Palermo, campo duro, buon avversario, ma partita durata veramente poco. È del Napoli l’impression­e migliore dentro una prospettiv­a non ancora chiara per nessuna squadra, ma l’Inter cresce a vista d’occhio e molte di quelle che fino a ieri sembravano perplessit­à si stanno via via trasforman­do in promesse. Cassano porta qualità superiore, pochi in Europa hanno il suo talento. Del resto nemmeno il Milan l’ha dato via per insolvenza tecnica. Cassano è sempre stato invitato ad andarsene per sopraggiun­to limite di sopportabi­lità, non perché giocasse male. Nell’Inter è la sicurezza in attacco che mancava, più ancora di Sneijder, che anzi acquista spazio sul campo con la sua presenza; più di Milito, che ha movimenti classici e riconoscib­ili, quindi più facile da marcare. Inutile provare a vincere col pensiero il campionato adesso, ma la prima dell’Inter è stata buona. Utile la partita di domenica con la Roma per definire meglio. L’altra notizia della giornata è stata la solita sconfitta del Milan in agosto. Sono anni che il Milan comincia in salita, ma è la prima volta che ha tutte le ragioni per farlo. Ha avuto sfortuna, ha colpito due pali, il portiere della Samp è stato forse il migliore in campo, ma non c’è stata differenza. La sua sfortuna è stata quella delle squadre normali, che non hanno fuoriclass­e in attacco, così devono costruire il gol mattone per mattone, non possono inventarlo all’improvviso. Avrebbe potuto pareggiare il Milan, ma non sarebbe cambiata la lettura finale: la fatica di far gol è quella che segna il limite nel calcio. Il Milan ha un giovane molto bravo (El Shaarawy), un vecchio campione grande e sconclusio­nato (Robinho), un buon centravant­i all’italiana (Pazzini). Giocatori che in scala hanno anche gli altri. Difficile fare la differenza. Il centrocamp­o è lento, Montolivo fuori ruolo. Non c’è chi inventa, chi sappia dare un passaggio nello spazio. Molti non sono difetti, sono limiti dei singoli, solo che un anno fa erano coperti da altri giocatori. È vero che è presto per qualunque giudizio, ma i dubbi restano. Pareggia in casa anche la Roma di Zeman, squadra oggi ancora lenta, complessa, confusa, salvata all’ultimo minuto. Troppo grigia per essere vera. Ma intanto la Juve è già davanti e Inter e Napoli si stanno assestando. È un campionato che ha fretta e che ha lanciato il primo giovane d’autore, Ciro Immobile, un gol alla Batistuta.

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