STORIE DI SCIENZA CHIAMATE A TRACCIARE LA VIA
Quando il 12 dicembre 1955 venne annunciato che il vaccino contro la poliomielite era efficace, Jonas Edward Salk, lo scienziato che lo aveva scoperto, venne salutato come l’uomo del miracolo. Qualche giorno dopo a un giornalista che gli chiese chi avesse depositato il brevetto rispose: «La gente, suppongo. Non si può brevettare un vaccino. Si può brevettare il sole?». Si stima che avrebbe potuto guadagnare sette miliardi di dollari. Nei momenti drammatici, e nella confusione, servono esempi illuminanti. Sono un modello, indicano la strada da seguire. Mai nella storia come in queste settimane il futuro di milioni di persone è, almeno in parte, nelle mani e nelle teste di poche centinaia: quelle degli scienziati. Questo numero di ha scelto di raccontare il lavoro di alcuni di loro, in campi diversi; spesso lontano da riflettori o telecamere. In copertina c’è Jennifer Doudna, una chimica molecolare e accademica che otto anni fa rivoluzionò la ricerca genetica elaborando un sistema in grado di modificare sequenze di Dna, per curare malattie rare. Dirige l’Istituto di genomica dell’Università di California, a Berkeley. Adesso, in pochi giorni, lei e il suo team hanno deciso di riorganizzare tutta la loro struttura, riconvertire il personale, rinforzarlo con centinaia di volontari, e hanno iniziato a fare test per studiare terapie contro il Covid-19 e le sue possibili mutazioni genetiche. Poi, nelle pagine seguenti, si raccontano storie e scoperte di altri cinque uomini e donne di scienza che indagano sui misteri dell’universo, del nostro cervello, del pianeta sul quale viviamo e che, in qualche modo, suggeriscono forse anche le strade per poter continuare a farlo.
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