«PENSANDO ALLA MIA FAMIGLIA
Il distacco
Però il distacco rimane, soprattutto da tutti coloro che ci sono intorno nella nostra vita normale. «Certo, e nelle interminabili giornate sulla stazione sentivo la mancanza delle mie figlie Maia e Sarah, di mia moglie Kathy, dei miei amici di Catania dove sono nato e cresciuto. Era normale, e sarebbe strano il contrario. Tutti abbiamo le nostre debolezze. Anzi è un bene provare dolore per la mancanza degli affetti, della Terra lasciata. Ma tutto ciò diventa un nuovo obiettivo, tutti ci aspettano laggiù. Soffrire per la mancanza degli affetti moltiplica la gioia del momento in cui siamo in grado di poterne invece godere la vicinanza. Ci sono cose che non cambiano mai, come l’amore per i figli. Per questo mi dico che devo gioire di questo dolore perfetto in orbita, consapevole che ritroverò tutto quanto ho momentaneamente perduto».
Alla fine della giornata l’astronauta riconquista per certi aspetti la sua individualità, non più solo perfetto ingranaggio di una spedizione, ma uomo che si chiude nell’intimità del proprio angolo separato della casa cosmica. «Era l’ora desiderata per ritornare, sia pure a distanza, in famiglia. L’aspettavo perché sapevo che le mie bambine erano uscite da scuola ed era una buona occasione per parlarci, per scambiare le nostre cose, le impressioni di una doppia realtà. Così la sera diventava il piacevole momento in cui raccogliere i pensieri, staccarmi dal mondo in cui vivevo, ritrovandomi tra i miei cari, almeno con la mente». Sei mesi sono lunghi da passare. Compiti e fatti inattesi possono nascondere anche frustrazioni. Non tutto talvolta funziona come programmato. La stessa stazione è
Parmitano è, comunque e prima di tutto, fonte di soddisfazione, un modo di vivere che proietta e riporta sempre sulla Terra. «Non mi piace usare dei superlativi. Nel mestiere di astronauta ho trovato quello che cercavo, un impegno molto tecnico ricco di sfide straordinarie e di soddisfazioni, basato sulla scienza e la tecnologia; cioè la conferma di un mio pensiero. Vorrei offrire un consiglio: troviamo soddisfazione nel piccolo, nell’immediato. Con le mie parole in questo particolare momento vorrei dare un contributo per migliorare un po’ la vita di chi è vincolato a casa, isolato in quarantena. Vorrei portarvi lontani dalla Terra, sulla stazione spaziale, a pensare alle meraviglie del cosmo, a scoprire il piacere del vivere pure da isolati, per riuscire a farvi sentire meglio. Trovare soddisfazioni nei piccoli gesti di ognuna di queste