Il Lazio resta «giallo» per un soffio
Oggi la decisione definitiva. Nella regione ancora 1.702 positivi, ma la rete ospedaliera regge bene Rt a 0,98, in una settimana contagi cresciuti del 30%. Provincia di Frosinone verso il «rosso»
Il Lazio resta giallo per un soffio, ma l’intera provincia di Frosinone rischia di tingersi di rosso. A livello regionale il valore Rt è arrivato allo 0,98 e in sette giorni i casi sono aumentati del 30%, come pure è salito il numero dei focolai. Ieri i nuovi positivi sono stati 1.702, di cui 726 a Roma. Ventidue i decessi. Quasi a quota mezzo milione i vaccinati.
Alessio D’Amato «Le vaccinazioni devono procedere per classi di età, evitando la frammentazione»
Il Lazio resta in fascia gialla per un soffio. Ma l’intera provincia di Frosinone, già in arancione da lunedì e con i due Comuni di Monte San Giovanni Campano e Torrice off limits, rischia seriamente di tingersi di rosso. La decisione arriverà nelle prossime ore: troppi i contagi in tutta la Ciociaria.
Dalle previsioni regionali, il valore Rt in quest’ultima settimana sarebbe in crescita, passando dallo 0,94 registrato venerdì scorso, all’attuale 0,98. Pur sempre sotto la soglia limite di uno, che causerebbe un passaggio in zona arancione e misure più restrittive su tutto il territorio. Negli ultimi sette giorni poi c’è stato un aumento del 30% dei casi di Covid-19 ed è in salita il numero dei focolai. Mentre la rete ospedaliera non sarebbe in sofferenza. «Sono stabili - parole dell’assessore alla Sanità della Regione, Alessio D’Amato - i tassi di occupazione dei posti letti nei reparti e nelle Terapie intensive».
Sull’andamento degli indici di riferimento, che oggi - con il report settimanale del ministero della Salute e dell’Istituto superiore di sanità - posizioneranno ufficialmente il Lazio nella fascia di colore, pesa anche la circolazione delle varianti. Una circolazione cresciuta in pochi giorni di due terzi: domenica erano in totale novanta (80 inglese e 10 brasiliana), ieri sono arrivate a 150 in tutta la regione, rispettando più o meno le stesse proporzioni. Oltre la metà, e cioè un’ottantina, sono state quelle riscontrate a Roma.
Sempre nella Capitale ieri, su un totale di 1.702 contagi nel Lazio (182 in più del giorno precedente) e un tasso di positività al 5%, i nuovi casi sono stati 726 e dodici i decessi (dei ventidue complessivi). Con grandi differenze tra le singole Asl: nella Rm1 sono stati infatti 368, nella Rm2 299 e nella Rm3 appena 59. Nelle vicinanze invece sono stati 415 e sei le vittime.
Sorvegliata speciale, oltre alla provincia di Frosinone dove ieri su 243 contagi totali c’è stato un picco ad Anagni (40 casi), resta anche Rieti, che ha registrato un vero boom con 117 nuovi malati: del reatino preoccupa la vicinanza con l’Abruzzo da un lato e con l’Umbria dall’altro. La criticità nella provincia di Latina (in cui il Comune di Roccagorga è in zona rossa per la terza settimana consecutiva), riguarda invece le scuole, dove ci sarebbero moltissimi focolai (178 i positivi totali di ieri) sparsi nei vari istituti scolastici. È anche su questa base che il presidente dell’Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi, ha commentato: «Le scuole non andavano riaperte, stanno agevolando la diffusione delle varianti che colpiscono i più giovani. L’età media dei positivi è scesa a 44 anni». Infine, dei 561 casi complessivi nelle province laziali, più quattro decessi, gli ultimi 23 si contano a Viterbo.
Ieri, nel giorno in cui sono partite le prenotazioni - oltre tremila quelle effettuate - per i soggetti estremamente vulnerabili e per i caregiver - già duecento - la campagna vaccinale ha subito un’ulteriore accelerazione: 18mila le dosi somministrate in un solo giorno. Mentre i medici di medicina generale, partiti il primo marzo con il siero AstraZeneca inoculato ai 65enni, stanno andando a regime e hanno raggiunto i 10mila pazienti immunizzati.
In totale quindi il Lazio conta 489.531 vaccinati, di cui 141.817 con doppia dose, 145mila ultraottantenni e 30mila tra docenti e personale scolastico. «Andiamo verso il mezzo milione di somministrazioni. Nel Lazio stiamo correndo, dosi permettendo, ma va evitata la frammentazione - ha detto ancora D’Amato -. Domani (oggi,
ndr) partiremo con le prenotazioni per gli over 70 e lunedì per gli under 65 anni. La campagna vaccinale deve procedere per classi di età. Così ognuno può collocarsi in un quadro temporale di riferimento, anche considerando che nella nostra Regione si possono fare 2 milioni di somministrazioni al mese».