PER IL DOPO CONTERÀ IL DIGITALE
Problemi nuovi, famiglie e imprese che devono trovare modalità alternative per sopravvivere, servizi da reinventare, basati prevalentemente sul digitale. Tante nuove sfide per chi vuole creare valore per la società, inventando ciò che ancora non c’è. In pratica, la palestra ideale per le startup.
Gli imprenditori innovativi oggi hanno una straordinaria occasione per dimostrare il loro talento, e non solo quello necessario alla ideazione di nuovi prodotti, ma anche quello che serve ad ottenere finanziamenti, perché purtroppo, in questo difficile momento, pure chi investe nell’innovazione sta chiudendo i rubinetti. Malgrado tutte le difficoltà, qualche imprenditore ci sta provando, talvolta approfittando di alcune iniziative di sostegno lanciate da istituzioni della nostra regione: come per esempio «SVita», il programma di Lazio Innova per startup legate ai temi delle scienze della vita o «Covid-19 Challenge» del Campus biomedico: fino a 5 milioni in servizi e finanziamenti messi a disposizione da Marzotto Venture Accelerator per prodotti innovativi utili ad affrontare la fase postemergenziale e a digitalizzare i sistemi di prevenzione.
Alcune delle startup romane impegnate nel trovare soluzioni per la nuova «shut-in economy» sono nel portafoglio di LVenture, come per esempio: Yakkyofy, leader nella consegna di prodotti dalla Cina, che ha consegnato oltre 400.000 mascherine alla protezione civile e alla polizia di Roma; Fitprime TV, che oggi offre lezioni di yoga da svolgere a domicilio. Direttoo, specializzata nel rifornire i ristoranti, che si è attrezzata per le consegne di prodotti di alta qualità alle famiglie di Roma. E uFirst, l’app «salta-code», che in questo periodo offre il servizio a tutte le attività essenziali, come supermercati e farmacie.
All’Eur, a Pi Campus, c’è Allelica, una startup che offre predizione di malattie complesse attraverso l’analisi poligenica del Dna, che ora sta collaborando con una rete internazionale di centri di ricerca per predire quali soggetti avranno più bisogno del vaccino. Pi Campus ha anche supportato con una donazione Comestai.org, un’app per la valutazione dei sintomi da remoto. Inoltre, alcuni ex sviluppatori del gruppo hanno creato CovidApp, per monitorare anonimamente (senza tracciamento Gps) le interazioni, così da scoprire se si è stati esposti al virus. Si tratterà di vedere nei prossimi mesi quale startup, nuova o già avviata, sarà realmente in grado di risolvere i grandi problemi della città. E, se avranno risposte convincenti alle nuove sfide, speriamo che riescano anche trovare i finanziamenti, sia pubblici che privati, necessari al loro sviluppo.