Buoni spesa, il Campidoglio: «In una settimana»
Raggi: a breve un’app. E l’assessora Mammì: «Domande su fogli a righe o a quadretti»
Buoni spesa «entro giovedì 9 aprile». Questo perché la società che stampa i blocchetti «ci ha comunicato che entro una settimana il Comune avrà i buon», dice il Campidoglio prima di specificare che, «seppure con la speranza di accorciarli, i tempi sono in linea con quelli degli altri comuni con cui ci confrontiamo».
A Roma le richieste sono arrivate toccare quota 20mila, ma manca ancora una settimana per consegnare alle famiglie più bisognose i voucher spesa finanziati (con 15 milioni) dal governo per l’emergenza economica legata al coronavirus. Resta sospeso «l’utilizzo dei fondi regionali (7 milioni di euro)», una delle questioni sollevate dai sindacati che «avanzano dubbi e perplessità» sulla gestione del Comune. Ma soprattutto c’è da capire come e se funziona la distribuzione dopo il tilt del sistema di mail attivato dal Campidoglio per le richieste. Sul sito di Roma Capitale ieri è stata pubblicata una Faq, dedicata principalmente ai meno tecnologici, che cerca di fare ordine nel «caos», come lo chiama il Pd capitolino.
«La domanda può essere copiata integralmente a penna su un foglio bianco (a righe
La gente all’esterno di un supermercato in una fila più o meno ordinata: la scena nella foto (di si ripete in ogni zona
Percossi/Ansa) o quadretti) e firmata. Quindi, con il cellulare si può scattare una foto di domanda e documento e inviare tutto alla mail del municipio».
Ma i dubbi rimangono. «I buoni arriveranno o attraverso ticket cartacei oppure stiamo attivando adesso un’altra convenzione per poterli averli sul cellulare con una sorta di app», annuncia Raggi. Mentre l’assessora al Sociale, Veronica Mammì, rassicura i cittadini che «i buoni saranno consegnati già nei prossimi giorni: abbiamo chiesto ai municipi di inviarci quotidianamente le liste dei beneficiari, così, a mano a mano, procederemo nella distribuzione».
Ieri Cgil-Cisl-Uil hanno scritto a Mammì per chiedere chiarimenti sui 7 milioni stanziati dalla Regione e segnalare che i metodi seguiti per l’utilizzazione dei 15 milioni arrivati dal governo «potrebbero creare disuguaglianze applicative».
Critiche anche sulle modalità di accesso alla domanda e sul «meccanismo autocertificativo» che rischia di soddisfare «l’esigenza soltanto di una percentuale modesta degli aventi diritto».