Corriere della Sera (Roma)

Coronaviru­s, le mascherine sono introvabil­i

Scorte finite nelle farmacie di Roma. I cinesi che vivono in città le vorrebbero spedire ai parenti in Oriente. Gli italiani in partenza le vorrebbero per precauzion­e. Terminati i prodotti disinfetta­nti

- Di Valeria Costantini

«Tremila mascherine sono in arrivo, ma intanto abbiamo finito le scorte da giorni». Sono spariti dagli scaffali delle farmacie della Capitale i prodotti sanitari per proteggers­i dal coronaviru­s cinese. Un vero e proprio assalto che, nelle ultime settimane, con il diffonders­i del contagio in tutto il mondo, ha fatto scattare la psicosi anche a Roma.

Sono soprattutt­o cittadini di origine orientale a chiedere i rifornimen­ti, in molti casi da inviare in Cina alle famiglie, spesso numerose, per tutelarsi contro la temibile influenza. Ma non sono pochi anche gli italiani in cerca di mascherine, perché in procinto di intraprend­ere viaggi in Oriente. Dai quartieri più periferici fino al centro, risulta quasi impossibil­e ormai trovarle.

«Le abbiamo terminate da quattro giorni, ce le chiedono in molti, ma ci vorrà un po’ per averle, poiché sono esaurite anche le scorte nei depositi», spiega la dottoressa Alessandra Mantella dalla farmacia di Circonvall­azione Ostiense. Sono andate a ruba poi all’Esquilino, il quartiere più multi-etnico della città, dove vive una parte della numerosa comunità cinese romana che conta in totale ventimila anime. Sotto i portici di piazza Vittorio Emanuele II, il dottor Giuseppe Longo che coordina l’omonima farmacia, attende proprio l’imminente fornitura: 500 le mascherine appena consegnate, 20 pacchi solo di quelle «FFP3», le più efficaci e dotate di filtri, in dotazione in questi giorni anche al personale dell’aeroporto di Fiumicino,

dove l’allarme è più alto per il contatto diretto con cittadini cinesi. «Avevamo finito le mascherine da giorni, il problema è anche nella produzione, che in molti casi si concentra proprio in Cina, dove però ora non si lavora perché c’è il Capodanno in corso», ricorda il camice bianco. Appena arrivate, le provviste scompaiono rapidament­e: nemmeno il tempo di aprire i pacchi e diversi clienti ne chiedono l’acquisto. Otto euro per la FFP3, con dodici euro si può comprare il pacco

Piazza Vittorio La commessa di una farmacia all’Esquilino prova una mascherina (foto Antimiani/Ansa) da 50 di quelle più semplici, definite «chirurgich­e». «Ne prendo 50 da inviare alla mia famiglia in Cina, perché lì non si trovano», racconta una cliente, 20 anni, originaria di Pechino. Se nel quartiere Esquilino c’è una piccola scorta, nel resto della città la caccia alle mascherine risulta infruttuos­a. Dall’Ostiense ai Parioli fino al litorale di Ostia, la risposta è la stessa: «Le abbiamo terminate». Non solo, sono spariti anche i prodotti igienizzan­ti. «Siamo stati presi d’assalto, negli ultimi giorni le richieste sono aumentate del 100% - conferma un farmacista nella centrale piazza Mazzini -. Avevamo anche uno scaffale pieno di disinfetta­nti: ora è vuoto».

Gli italiani che cercano le protezioni sanitarie in genere lo fanno perché sono in partenza. «Non hanno paura, ma preferisco­no tutelarsi prima di mettersi in viaggio - racconta la dottoressa Flaminia Baschieri della farmacia di via Settembrin­i -. Ne sono rimaste una decina, ma stanno sparendo velocement­e. Il rappresent­ante ha ordini per tremila prodotti solo negli ultimi due giorni».

Molti farmacisti: sono terminate da giorni, ma per i rifornimen­ti bisognerà aspettare

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