Falso chef, vero molestatore «colpiva» le universitarie
Caparbio. Seriale. Determinato. Per mesi, prima che gli investigatori della Polfer riuscissero a dargli un nome, le studentesse della Sapienza e di Roma Tre avevano creato una chat su cui diffondere l’allerta. Uno chef, informavano, più versato nella molestia sessuale che nell’arte gastronomica, puntava ragazze per poi palpeggiarle, toccarle, abusarne. Il gruppo, attivato su Instagram, descriveva un giovane che si presentava come un amico degli stellati Carlo Cracco e Antonino Cannavacciuolo ed esibiva una sua foto in grembiule con un’aragosta sul punto d’esser bollita. Era quello il biglietto da visita di Salvatore Mariano, arrestato per violenza sessuale e minacce.
Lo racconta Luciano Ummarino, portavoce dell’associazione. Sotto sequestro anche uno scivolo. «Rivogliamo le nostre altalene. Subito», tuona dalla pagina Facebook Casetta Rossa spa. A corredo dell’imperativo la foto delle altalene in funzione, con mamme e bambini a usufruirne, come accadeva solo qualche giorno fa. Sconcerto anche da parte del Municipio VIII. «È stata un’operazione indebita», sostiene il presidente Amedeo Ciaccheri. Il sequestro è stato effettuato dall’ufficio Gestione e progettazione aree ludiche e sportive del dipartimento Ambiente. «Un sopralluogo non programmato e non coordinato con il Municipio», tiene a precisare Ciaccheri. Che aggiunge: «Aspettiamo il verbale per capire cosa è stato riscontrato di non regolare». A rendere paradossale la vicenda è che il parco Cavallo Pazzo è una delle pochissime aree verdi la cui gestione è stata trasferita dal Comune al Municipio. «Mi sembra un errore dal punto di vista delle competenze - continua il minisindaco -. A fronte di un onere che il Campidoglio avrebbe nei confronti del nostro territorio. Decine di aree verdi da manutenere e diverse altre aree giochi non più funzionanti in attesa di un intervento del dipartimento che stiamo sollecitando ogni giorno da mesi». In attesa di una spiegazione ufficiale da parte del dipartimento Ambiente i volontari di Casetta Rossa continuano il loro lavoro sull’area verde. «Il nostro scopo è quello di favorire la qualità della vita dei piccoli cittadini e delle piccole cittadine del nostro territorio», dice ancora Ummarino. «Non poter spiegare nemmeno perché non hanno più le altalene è veramente brutto, soprattutto in una città dove non funziona niente, dove il verde è incolto, dove ci sono discariche a cielo aperto ovunque. È stato colpito uno dei pochi parchi tenuti bene». Poi lo sfogo: «Questa amministrazione odia la bellezza».