Corriere della Sera (Roma)

Abusi su una 13enne, la scuola scopre l’orco

Denuncia dei prof: violenze dallo zio

- Frignani

Una ragazzina dagli 11 ai 13 anni è stata vittima di abusi da parte dello zio, ma alla fine ha raccontato tutto a un suo professore a scuola che ha allertato la polizia. Così Grazie al racconto, raccolto dagli agenti in audizione protetta, gli uomini del commissari­ato Colombo hanno arrestato l’uomo, fratello della sorella della madre, per violenza sessuale aggravata e continuata su minore di anni 14. Lui è un commercian­te romano di 50 anni che ora è stato rinchiuso in carcere su ordine del giudice per le indagini preliminar­i Emanuela Attura. La ragazzina spesso era accompagna­ta a scuola dallo zio che viveva con la vittima, sua madre e il compagno.

«Non ho detto niente fino a oggi perché avevo paura che mio zio non aiutasse più mia mamma, che non l’accompagna­sse più al lavoro». Così, fra le lacrime, una ragazzina di 13 anni, ha rivelato il motivo del suo silenzio sugli orribili abusi durati un anno e mezzo.

Grazie al suo racconto, raccolto dalla polizia in audizione protetta, gli agenti del commissari­ato Colombo hanno arrestato lo zio, fratello della sorella della madre, per violenza sessuale aggravata e continuata su minore di anni 14. L’uomo, un commercian­te romano di 50 anni, è stato rinchiuso in carcere su ordine del giudice per le indagini preliminar­i Emanuela Attura che, ha emesso nei suoi confronti un’ordinanza di custodia cautelare sulla base degli elementi emersi nel corso delle indagini lampo svolte dal commissari­ato Colombo, diretto da Isea Ambroselli.

Gli agenti erano stati avvertiti a fine novembre dalla direzione scolastica dell’istituto frequentat­o dalla giovanissi­ma vittima. Quest’ultima, che ora vive con la madre e il compagno, abitava insieme con lo zio e la moglie, con due cuginetti, in un appartamen­to in una località sul litorale romano. Stava spesso da sola con lo zio anche perché orfana di padre.

L’uomo si è giustifica­to in modo giudicato assurdo da investigat­ori e magistrati, spiegando che la minorenne, di origine ucraina, era consenzien­te. Era lui ogni giorno ad accompagna­re al lavoro la madre, badante e donna delle pulizie, e anche a portare la 13enne a scuola insieme con i suoi figli. Un rapporto in apparenza insospetta­bile che in realtà nascondeva una verità terribile, perché l’uomo ha abusato spesso della nipote acquisita che, per non rivelare quello che stava accadendo, veniva ricompensa­ta con poche decine di euro e qualche vestito.

La storia è andata avanti da metà del 2017, poi qualche settimana fa la 13enne non ce l’ha fatta più e quando lo zio è andata a prenderla a scuola, un istituto fra la Garbatella e l’Ostiense, ha manifestat­o tutto il disagio rifiutando­si di uscire dall’istituto. A quel punto l’uomo ha capito e si è messo a sbattere i pugni su una finestra.

È stato allora che insegnanti e personale scolastico hanno intuito che c’era qualcosa che non andava e hanno avvisato la polizia. Una collaboraz­ione fondamenta­le per risolvere il caso. Il «codice rosso», istituito per legge dall’estate scorsa per i casi di violenza di genere, è scattato immediatam­ente. La ragazzina, accompagna­ta in ospedale, è stata quindi sentita in modalità protetta alla presenza di uno psicologo ed è emersa la verità.

Le manette sono scattate il giorno successivo. Ma per lei è stato uno choc anche perché la madre all’inizio non le ha creduto, talmente assurda sembrava la storia. Invece, come la polizia ha dimostrato, era tutto vero.

Accuse Il racconto choc contro l’uomo acquisito dai pm durante una seduta protetta

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Un’immagine-simbolo di una ragazza che ha subito violenze

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