LA METRO E I PERICOLI DA SMOG
Quanto può far male stare chiusi qualche decina di minuti in un vagone della metropolitana trasformatosi in camera a gas di polveri sottili? Vari studi scientifici che hanno affrontato il tema dell’esposizione acuta ai particolati possono aiutarci a rispondere a questa domanda, prima però dobbiamo chiederci chi è il malcapitato in questione. Molto infatti dipende dalla sua suscettibilità (così viene definita scientificamente) ai danni dello smog. I bambini, per esempio, sono maggiormente soggetti all’effetto degli inquinanti per due principali ragioni: scambiano più aria dell’adulto e, se questa è inquinata, assorbono una quantità maggiore di veleni, inoltre il loro sistema immunitario non è completamente sviluppato, così come molti altri delicati processi di crescita sono ancora in divenire. Gli anziani e i portatori di malattie croniche cardiorespiratorie hanno anch’essi una maggiore vulnerabilità agli effetti nocivi dell’aria inquinata, a causa della fragilità dell’equilibrio del loro organismo. L’esposizione acuta a alte concentrazioni di particolati può causare in tutti questi soggetti più suscettibili attacchi asmatici e peggioramento dei sintomi bronchitici e nei cardiopatici può essere responsabile di episodi di ischemia e sofferenza cardiaca. Diverse, più frequenti e serie, sono le conseguenze per chi, come i lavoratori della metropolitana, viene esposto per periodi più prolungati.