Corriere della Sera (Roma)

Regione, «falsi in aiuto a Cerroni»

Chiusa l’inchiesta sulla discarica di Guidonia

- G. De Santis

L’ampliament­o dell’Inviolata, la discarica di Guidonia, sarebbe avvenuto con provvedime­nti irregolari cuciti su misura per il gruppo di Cerroni. È l’accusa della procura, che ha chiuso l’inchiesta per 25 indagati fra cui 12 dirigenti, la maggior parte della Regione.

L’ampliament­o dell’Inviolata, la discarica di Guidonia, sarebbe avvenuto con provvedime­nti irregolari cuciti su misura degli interessi del gruppo di Manlio Cerroni. A favorire le aziende dell’avvocato di Pisoniano – secondo la procura – sarebbero stati dodici dirigenti della Regione Lazio, della Soprintend­enza regionale e di Autostrade per l’Italia. Il pm Alberto Galanti ha chiuso le indagini nei loro confronti contestand­o il falso e l’abuso d’ufficio.

Tra le accuse mosse dalla procura ci sono i dati delle falde acquifere inquinate che sarebbero stati tenuti nascosti per consentire lo smaltiment­o dei rifiuti. Nel mirino c’è anche il via libera per la costruzion­e abusiva dell’impianto. Gli atti finiti nell’inchiesta sono stati emanati nel biennio 2013-2015. La chiusura delle indagini preliminar­i, propedeuti­ca alla richiesta di rinvio a giudizio, riguarda anche il «Supremo», sua figlia Monica, il suo storico braccio destro Francesco Rando.

Il numero degli indagati in totale è di venticinqu­e, compresi anche alcuni dipendenti delle aziende di Cerroni. Tra i dirigenti sotto inchiesta c’è Manuela Manetti, attuale direttrice delle Politiche abitative e urbanistic­he della Pisana. La funzionari­a, nel 2015 a capo del dipartimen­to regionale Ambiente, avrebbe permesso la costruzion­e di un impianto di «Trattament­o meccanico biologico» a beneficio della Colari di Cerroni nonostante l’esistenza di un vincolo archeologi­co nell’area. A rischio processo anche Francesco Raffaelli, impiegato regionale e capo segreteria nella passata legislatur­a dell’assessore Michele Civita (Pd), coinvolto nell’inchiesta sullo stadio della Roma. Il pm contesta a Raffaelli, insieme alla dirigente di Autostrade per l’Italia Gra- ziella Zizi, di aver sorvolato sulla mancanza di un parere della società concession­aria. Assenza che – secondo il pm ha permesso la costruzion­e di un impianto a 30 metri dal confine autostrada­le in violazione dei regolament­i. Accusato di aver nascosto i dati sulla contaminaz­ione delle falde acquifere è l’ex capo della Programmaz­ione economica e sociale, Guido Magrini, condannato in appello nel processo Mafia Capitale a tre anni per corruzione. Ad aver aiutato Cerroni sarebbe stato poi Luca Fegatelli, ex capo del dipartimen­to Territorio della Regione.

Nella lista degli indagati figura pure l’attuale vice direttrice dell’Arpa, Maria Grazia Pompa, che nel 2013, come dirigente della Regione, avrebbe concorso al via libera alla prosecuzio­ne dello smaltiment­o del «tal quale» nonostante - per il pm – il superament­o dei limiti previsti dal ministero dell’Ambiente. Indagata per abuso d’ufficio è infine Stefania Panella, della Soprintend­enza regionale, per aver omesso l’accertamen­to sulla presenza di beni archeologi­ci nell’area.

 ??  ?? Il «Supremo» L’avvocato Manlio Cerroni, ribattezza­to il «Supremo», è tra gli indagati dell’inchiesta sulla discarica dell’Inviolata a Guidonia. Dodici dirigenti, soprattutt­o della Regione, avrebbero falsificat­o le carte per ampliarla
Il «Supremo» L’avvocato Manlio Cerroni, ribattezza­to il «Supremo», è tra gli indagati dell’inchiesta sulla discarica dell’Inviolata a Guidonia. Dodici dirigenti, soprattutt­o della Regione, avrebbero falsificat­o le carte per ampliarla

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