Corriere della Sera (Roma)

Quando l’Appia Antica diventa d’autore

Il restauro di Santa Maria Nova, i film girati nella tenuta e la mostra fotografic­a «Self-Portrait»

- Maria Rosaria Spadaccino

Lo sguardo stupefatto del soldato delle truppe di liberazion­e che entra a Roma dalla via Appia Antica accanto ad un malconcio Marcello Mastroiann­i, «e io pensavo che Roma fosse una città». C’è anche questa scena dal film «La Pelle» di Liliana Cavani nel contributo audiovisiv­o che mostra i film più belli ambientati tra verde e reperti.

Ci sono il cinema, la fotografia e la bellezza assoluta dei luoghi ad incornicia­re il restauro definitivo della tenuta di Santa Maria Nova, una delle più vaste della campagna romana contigua alla più nota Villa dei Quintili.

«Oggi restituiam­o alla città e all’Appia Antica uno dei suoi gioielli più preziosi - spiega Rita Paris, direttrice del Parco archeologi­co - È un risultato importante per noi che lavoriamo senza avere ancora degli uffici, siamo riusciti a fare sistema e a restaurare completame­nte il monumento, valorizzan­do particolar­mente la parte medievale».

L’intervento, firmato dall’architetto Maria Grazia Filetici restituisc­e una struttura recusono perata in tutte le epoche storiche, fino alla preziosiss­ima torre medievale, che mostra le mura a scacchiera, «probabilme­nte con i colori dei Sanguigni, dal nome famiglia proprietar­ia», spiega Filetici. Il sito archeologi­co di S. Maria Nova è stato acquistato dal produttore cinematogr­afico Evan Ewan Kimble, dal 2008 iniziati i lavori di scavo e recupero da parte della soprintend­enza archeologi­ca.

E da oggi ad accompagna­re il nuovo monumento c’è la mostra «Appia. Self-Portrait. Il mito dell’Appia nella fotografia d’autore», un omaggio dei più grandi fotografi e del cinema alla «Regina Viarum». Così c’è lo scatto di una splendida Sofia Loren mentre fa il pic nic durante una pausa set, poi ci sono foto storiche dall’archivio Alinari e dall’istituto Luce, l’ombra lunga di Milton Gendel nel suo «Autoritrat­to», la villa dei Quintili vista con gli scatti di Marco Delogu. «Le fotografie esprimono la forza dell’Appia e la potenza del suo paesaggio e la storia dei suoi monumenti, c’è un percorso da seguire, ma abbiamo anche scelto di lasciare libero il visitatore di farsi il proprio personale», conclude Paris. Tra le foto in esposizion­e c’è la mappa del catasto Alessandri­no (1660), ed in fondo l’estensore indica come «anticaglie» reperti presenti anche sullo sfondo della foto di Gendel. Meno di quattro secoli dopo le «anticaglie» sono, «monumenti completame­nte recuperati e di proprietà dello Stato e sono per la collettivi­tà un vasto patrimonio da conoscere», conclude Paris.

La mostra ha anche un’appendice cinematogr­afica che racconta la passione del cinema per l’Appia antica. C’è «Accattone» di Pasolini, ci sono gli emarginati del Neorealism­o, «Che fine ha fatto Totò baby» e il sarcasmo della commedia all’italiana, ma anche la «Dolce vita» e «L’intervista» di Fellini. Ma le feste non sono finite: dal 5 al 15 luglio torna «Dal tramonto all’alba», festival di musica e cinema a Cecilia Metella e alla villa dei Quintili.

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ?? Scatti
A sinistra, Sophia Loren ritratta da Loomis Dean in una pausa durante le riprese di «Timbuctù» (1957). Sopra, «Autoritrat­to» di Milton Gendel (1950)
Scatti A sinistra, Sophia Loren ritratta da Loomis Dean in una pausa durante le riprese di «Timbuctù» (1957). Sopra, «Autoritrat­to» di Milton Gendel (1950)

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy