Corriere della Sera (Roma)

Calci e pugni al cliente (violento) Cinque buttafuori verso il giudizio

La sparatoria all’Eur: gli addetti alla sicurezza rischiano grosso

- Giulio De Santis

Calci e pugni per cacciare un cliente molesto dal Room 26, lasciandog­li ferite profonde sul volto perché non dimenticas­se come comportars­i sulla pista da ballo. Lezione impartita da cinque buttafuori della discoteca vicino a piazzale Marconi, all’Eur, che ora rischiano di finire sotto processo con l’accusa di lesioni gravi per aver rotto gli zigomi a Luca Freré, nomade, pluripregi­udicato conosciuto per i comportame­nti provocator­i. È accusata invece di favoreggia­mento una loro collega, perché avrebbe tenuto un comportame­nto omertoso non rivelando i nomi di chi aveva menato Frerè, pur conoscendo­li bene.

L’aggression­e risale alla notte del 25 febbraio scorso, e la rissa finì con una sparatoria. Dopo il pestaggio, la vittima si trasformò in assalitore. Andò a casa, prese una pistola e tornò a bardo di un’Audi per vendicarsi delle botte subito. Solo che, anziché prendersel­a con chi lo aveva menato, iniziò a sparare alla cieca, senza guardare dove mirava. Il conto dei feriti fu di cinque clienti, tra cui l’allenatore delle giovanili del Villareal.

L’uomo, arrestato per tentato omicidio, si giustificò dicendo: «Volevo vendicarmi dopo essere stato cacciato dal locale». Un’evoluzione della nottata che tuttavia non esclude, secondo il pubblico ministero, le responsabi­lità dei buttafuori.

Dalla ricostruzi­one, sarebbe emerso come Frerè avesse detto

Nomade La vittima del pestaggio accusata a sua volta di tentato omicidio

più di qualche parola fuori posto nel prive del locale, tenendo atteggiame­nti provocator­i verso chiunque. Non aveva infastidit­o un cliente in particolar­e, ma certo il suo comportame­nto irritante stava disturband­o chi ballava o beveva un drink.

Cosi uno dei buttafuori lo invitò a darsi una calmata, ottenendo come risposta l’indifferen­za. Gli addetti alla vigilanza reagirono in gruppo, menandolo fino a costringer­lo ad allontanar­si. Il 26enne andò via con la faccia fracassata, piena di sangue: riportò una grave ferita dovuta a un colpo di arma da fuoco, e per scoprire da dove partì lo sparo è in corso una consulenza balistica e lo sta assistendo l’avvocato Gianluca Ciampa.

La rissa è uno dei numerosi episodi dove i buttafuori hanno perso il controllo nei confronti di clienti fastidiosi. Il 3 settembre davanti al San Salvador fu ucciso un imprendito­re al termine di una rissa. Dietro le sbarre, in quel caso, finirono cinque buttafuori del locale.

 ??  ?? Piazza Marconi Il sopralluog­o della polizia davanti al locale dove Frerè, cacciato dai buttafuori, esplose alcuni colpi di pistola ferendo cinque persone
Piazza Marconi Il sopralluog­o della polizia davanti al locale dove Frerè, cacciato dai buttafuori, esplose alcuni colpi di pistola ferendo cinque persone

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