Psicologia, che caos Il Tar boccia nuovo test d’ingresso
Accolto il ricorso, salta la prova del 5 ottobre
Tutto fermo. Un’altra volta. Il prossimo 5 ottobre alla Sapienza non ci sarà alcun test per l’ammissione al corso di laurea di psicologia. Lo ha stabilito il Tar del Lazio accogliendo il ricorso presentato dagli studenti dell’Unione degli universitari (Udu) che chiedevano l’annullamento della ripetizione della prova e la conseguente ammissione automatica di tutti coloro che avevano partecipato al primo test del 4 settembre.
La storia fin qui è nota: l’università La Sapienza era stata costretta ad annullare quella prova dopo aver scoperto di aver sottoposto i candidati agli stessi quesiti dello scorso anno.
E qualche giorno fa il Senato accademico aveva deciso all’unanimità di ripetere il test il prossimo 5 ottobre.
Ma l’Udu si è invece rivolta al Tar chiedendo l’ammissione di tutti i candidati. Sono 790 per 700 posti.
Per ora i giudici hanno sospeso la prova e il 18 ottobre comunicheranno la loro decisione definitiva sulla sua ripetizione o meno.
Intanto, gli studenti dell’Unione degli universitari festeggiano perché, sostengono, «abbiamo avuto ragione a non arrenderci al sistema ingiusto del numero chiuso».
Molto soddisfatto l’avvocato Michele Bonetti, che li segue, e che definisce il test «illegittimo perché si tratta di un corso magistrale, quindi di studenti già laureati con la laurea triennale in psicologia e che vogliono fare gli ultimi due anni di specializzazione: perché valutarli di nuovo?».
Ma per il magnifico rettore della Sapienza, Eugenio Gaudio, «il test è necessario per distribuire gli studenti nei 6 diversi corsi di specialistica ed evitare che un corso sia affollato e gli altri vuoti».
Per quanto riguarda la sospensione del tribunale amministrativo, il rettore Gaudio oggi si limita a dire di «rispettare il lavoro dei giudici ed aspettare la loro sentenza qualunque essa sia». ma subito dopo ricorda anche che «la data del 5 ottobre è stata decisa all’unanimità dal Senato accademico composto anche dagli studenti: ogni decisione è stata presa nell’interesse dei ragazzi».