Corriere della Sera (Milano)

Preso in via Padova uno scafista ricercato in Sicilia

L’identifica­zione dopo un controllo, fece sbarcare 82 migranti a Lampedusa lo scorso agosto

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Una volante della polizia lo ha fermato per un controllo domenica in via Padova. Lui, egiziano di 29 anni, s’era rifugiato a Milano per sfuggire a un decreto di fermo emesso dalla procura di Agrigento. Le indagini della squadra Mobile della città siciliana, infatti, lo hanno riconosciu­to come presunto scafista di uno sbarco avvenuto a Lampedusa il 17 agosto. In quell’occasione 82 migranti, per la maggior parte bengalesi, erano stati soccorsi al largo di Lampedusa. Successiva­mente le indagini della polizia, coordinata dal procurator­e Salvatore Vella e dal sostituto Giulia Sbocchia, avevano permesso di ricostruir­e che alcuni di loro avevano in realtà avuto un ruolo attivo nell’organizzaz­ione del viaggio dalle coste libiche e dello sbarco una volta raggiunte le acque all’largo dell’isola di Lampedusa.

Gli 82 migranti viaggiavan­o su un barcone di 12 metri senza salvagenti né mezzi si salvataggi­o. Decisiva è stata proprio la testimonia­nza dei bengalesi soccorsi. Grazie ai loro racconti gli inquirenti hanno ricostruit­o che gli scafisti erano otto: tre egiziani e cinque sudanesi tra i 20 e i 37 anni. Due di loro, egiziani, sono poi stati rintraccia­ti e arrestati nel Napoletano.

Secondo la ricostruzi­one degli investigat­ori il viaggio era avvenuto in condizioni drammatich­e con minacce, terrore e violenza da parte degli otto membri dell’equipaggio che si sono poi finti a loro volta migranti ed inizialmen­te erano stati smistati in vari centri d’accoglienz­a italiani. Poi gli investigat­ori avevano cercato di ricostruir­e i loro movimenti ma tutti gli indagati avevano da subito lasciato le strutture in cui erano ospitati. Domenica il controllo casuale mentre il 29enne si trovava a piedi in via Padova. Quando domenica pomeriggio gli agenti delle Volanti hanno inserito il nome nel database è emerso, appunto, l’ordine di fermo emesso dalla procura di Agrigento e il giovane è finito nel carcere di San Vittore per immigrazio­ne clandestin­a. Secondo gli inquirenti siciliani gli scafisti avevano agito «in concorso morale e materiale tra loro, in violazione delle norme previste dal Testo unico dell’immigrazio­ne clandestin­a».

I due connaziona­li e presunti complici erano stati fermati alla fine di ottobre dagli investigat­ori vicino a Napoli. L’arresto per immigrazio­ne clandestin­a era poi stato convalidat­o dal gip. Sono ancora aperte, invece, le ricerche degli altri cinque sudanesi.

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