Berlusconi: «Nessuna fretta vince il candidato migliore E Beppe Sala mi ha deluso»
Il capo di FI: anche un politico. Salvini: ho un nome di alto profilo
«Non mi interessa se il candidato sarà un politico o un civico, mi interessa che sia bravo, che abbia la capacità di vincere e che sappia garantire ai milanesi cinque anni di buon governo». Attraverso un messaggio telefonico Silvio Berlusconi inaugura la campagna elettorale di Forza Italia rassicurando dirigenti e simpatizzanti riuniti al Palazzo delle Stelline (tra cui il fratello Paolo): «Non è una gara sui tempi, ma sulla qualità delle idee e delle persone; non vince chi ha già il candidato ma chi trova quello migliore. Ci prenderemo tutto il tempo necessario, ma alla fine stupiremo tutti per la qualità della proposta».
Che sia una candidatura politica o civica è tutto sommato indifferente, giudizio che lo divide però dall'alleato Matteo Salvini. Quel che conta è la qualità, assicura Berlusconi. E d’altra parte, osserva ancora il Cavaliere, anche il manager Sala prometteva bene. «Per governare Milano ci vogliono visione e concretezza, guardare lontano senza omettere di occuparsi delle buche delle strade e delle panchine: chi ha amministrato la città in questi anni non ha saputo fare né l’una cosa né l’altra cosa. L’esperienza manageriale del sindaco Sala aveva suscitato molte speranze anche in chi non lo aveva votato, queste speranze sono andate deluse. Lo dico con grande amarezza da cittadino milanese».
E mentre il Cavaliere invita a vagliare fino all’ultimo ogni alternativa, compresa quella di una proposta politica, Matteo Salvini, dopo un anno di casting infruttuoso, ha invece massima fretta di chiudere e sull’idea del «civico» non ha la minima intenzione di recedere. «Un candidato del mondo delle professioni, dell’impresa, con legami con il sociale, con esperienza di docenza universitaria, con una bella famiglia», scandisce Salvini dopo aver incontrato gli eletti milanesi e lombardi. C’è un profilo, in particolare, che piace al leader. Non se ne conosce ancora il nome, ma si sa che ha due lauree, che ha insegnato e insegna in due prestigiose università e non abita in centro ma in periferia (nord). Nei piani leghisti il vice di Mister X dovrà comunque essere Gabriele Albertini e ad accompagnare la corsa dell’aspirante sindaco dovrà esserci un «pacchetto di mischia» di 4-5 personalità del mondo delle professioni, testimonial della campagna elettorale e poi possibili protagonisti nei ruoli chiavi dell’amministrazione. Tra questi, due dei tanti potenziali candidati emersi nell’ultimo anno come Roberto Rasia Dal Polo e Annarosa Racca. «Presenteremo la squadra a brevissimo, ce l’ho già in testa al 90 per cento e l’ex sindaco Gabriele Albertini ne farà parte», conferma Salvini che guiderà la lista della Lega in città. Dietro di lui, in seconda posizione, dovrebbe esserci l’europarlamentare Silvia Sardone, un’altra in grado di catturare tanti voti personali. Albertini sarà il vice, dunque. Con buona pace dei centristi che anche ieri hanno manifestato ai leghisti la loro contrarietà rispetto al ticket di Mister X con l’ex sindaco. Salvini fa spallucce e torna invece a pizzicare Sala: «Il centrodestra è avanti al centrosinistra. Se io fossi in Letta o in Sala sarei preoccupato. Se un sindaco dopo cinque anni di mandato arriva in svantaggio vuol dire che molti milanesi che avevano votato per lui non lo votano più. Se noi presentiamo una squadra inclusiva, propositiva, vinciamo».
Replica del sindaco in carica: «Non capisco perché da mesi qualunque candidato proposto sarebbe vicino a me o addirittura in vantaggio e poi nessuno si candida... La mia razionalità non me lo fa capire, ma probabilmente Salvini saprà qualcosa che non so». Il duello è destinato a proseguire.
La replica del sindaco «Da mesi qualcuno sarebbe vicino a me o addirittura davanti, poi nessuno si candida...»
I ritardi Non è una gara sui tempi ma sul valore delle idee e delle persone
La sfida Stupiremo per la qualità della proposta: servono cinque anni di buon governo