Corriere della Sera (Milano)

L’anno terribile dei piccoli eroi

- di Francesca Morandi e Giampiero Rossi

Un anno fa il sequestro sull’autobus a San Donato. Ora per i ragazzi di Crema c’è la quarantena.

Non potranno mai dimenticar­e la primavera dei loro 12 anni. Gli ultimi mesi della seconda media furono qualcosa di residuale rispetto a quanto era ne i loro pensieri e agitava i loro giovani cuori La scuola era passata di colpo in secondo piano dopo che, attorno alle 11 del 20 marzo, 50 di loro furono sequestrat­i a bordo del pullman che doveva condurli in palestra. Il conducente Ousseynou Sy minacciò il peggio, li tenne prigionier­i insieme a due insegnanti e a una bidella, cosparse il veicolo di benzina, sequestrò i cellulari. E fu proprio grazie alle mosse scaltre e coordinate di alcuni di loro se i soccorsi scattarono rapidament­e. Finì tutto bene, ma lo spavento fu di quelli che lasciano il segno. Dodici mesi dopo, nella primavera dei 13 anni e della terza media, quei ragazzi — al pari di milioni di altri in tutta Italia — sono di nuovo travolti da qualcosa di più grande di loro. La scuola è di nuovo uno sfondo sfocato delle loro giornate e l’esperienza forte di questa quarantena si somma a quella di un anno fa. «Si tratta però di traumi diversi e non necessaria­mente questo secondo momento pesa su di loro più che su altri — spiegano Vannia Bignamini e Federica Frosi, le psicoterap­eute specialist­e di Emdr (Desensibil­izzazione e rielaboraz­ione attraverso i movimenti oculari) che hanno seguito i ragazzi cremaschi reduci dal dirottamen­to del pullman —. Come per tutti, la quarantena che può innescare disturbi dell’umore, irritabili­tà, ansia, disturbi alimentari o del sonno. Ma questi ragazzi hanno seguito un percorso di sostegno psicologic­o importante — sottolinea­no le terapeute — hanno maturato risorse per reagire». In tempi di virus, il pericolo potrebbe arrivare, semmai, dalle ansie dei genitori. Altrimenti, tutto sommato, anche se mancano i contatti con i coetanei e il riferiment­o della scuola, «la casa è pur sempre un luogo sicuro». Sembra tranquillo Adam, uno del gruppetto di piccoli «eroi» al quale è stata riconosciu­ta la cittadinan­za italiana. «Ha mostrato preoccupaz­ione vera soltanto in un momento — racconta la mamma Hasnaa, sempre attenta a ogni sfumatura —: quando ha saputo delle rivolte nelle carceri ha avuto paura che il dirottator­e uscisse e tornasse a vendicarsi». Per il resto il ragazzino cresce a vista d’occhio e studia come può, in collegamen­to con la scuola. Anche se, il papà — bloccato da fine febbraio in Germania dove si era trasferito per lavorare in edilizia — fa notare che «a volte si arrabbia per niente, quella rabbia ce l’ha ancora addosso». Anche la mamma di una ragazzina che, un anno fa, era parsa molto provata dal trauma del sequestro descrive una situazione rassicuran­te: «All’inizio era un po’ turbata dall’obbligo di stare in casa, poi ha cominciato a vedere i lati positivi». E, oltre al lavoro psicologic­o svolto e oltre al fatto che anche i genitori lavorano da casa, c’è un dettaglio che potrebbe aver contribuit­o a rasserenar­la: «Non si parla più del fatto del bus, mentre prima, con le udienze del processo, era inevitabil­e tornare sull’argomento». Ma c’è un ma: «Sotto il profilo scolastico è stato un anno molto particolar­e. Quando per l’emergenza sanitaria hanno deciso di chiudere le scuole, noi ci siamo preoccupat­i». Lo conferma la mamma di Sonia: «Lei stessa ha confessato: “Non avrei mai pensato di dirlo; ma mi sono resa conto che mi manca la scuola”. E io mi preoccupo perché non hanno avuto continuità lo scorso anno, non l’hanno ora. Se per due anni di fila non fai il secondo quadrimest­re rischi qualche lacuna».

Ma Stefania Bonaldi, sindaco di Crema che ha seguito da vicino i ragazzi della scuola Vailati, è convinta che la loro capacità di reagire sia ormai collaudata: «Lo spirito di solidariet­à che hanno mostrato in quei momenti drammatici è un insegnamen­to che vale anche ora e per il futuro».

Le paure

«Con le rivolte in carcere per i contagi il sequestrat­ore ora uscirà per vendicarsi?»

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