Corriere della Sera (Milano)

Dal drago Tarantasio al risotto Un racconto alla settimana su storie e leggende della città

Gli appuntamen­ti online di Neiade su storie e curiosità meneghine

- di Chiara Vanzetto

Dal mitico drago Tarantasio al laghetto dietro il Duomo al tradiziona­le risotto giallo

Marzo 1948, infuriano le Cinque Giornate. Milano è bloccata tra barricate e soldati austriaci: come comunicare con chi è fuori dai Bastioni? L’idea viene a uno studente patriota, Antonio Stoppani, futuro autore della guida d’Italia «Il Bel Paese»: realizza palloni aerostatic­i con carta e funicelle, mette sotto un braciere, appende messaggi che incitano alla lotta, li fa volare per la città. Uno dei bigliettin­i rivoluzion­ari si conserva al Museo del Risorgimen­to.

Questa è solo una delle tante storie su Milano che, dall’inizio del «lockdown», l’agenzia turistico-culturale Neiade rende accessibil­i dal suo sito. Racconti per bambini, curiosità, aneddoti, angoli nascosti, dettagli d’arte: è gratis, basta iscriversi, in attesa di poter riprendere le visite guidate dal vivo di cui Neiade si occupa. «Nati nel 2004, oggi abbiamo 45 guide patentate che lavorano con noi, specializz­ate in lingue e temi diversi — spiega la fondatrice Olivia Campanile — La nostra filosofia? Rendere la cultura accessibil­e e accattivan­te, tra aperitivi artistici e percorsi notturni, rispettand­o il rigore dei contenuti». Intanto, le iniziative online. A cadenza settimanal­e vengono pubblicati due interventi: una chicca di storia meneghina e un breve video in cui una/uno tra i collaborat­ori di Neiade descrive monumenti o fatti storici da casa propria. I più piccoli possono conoscere il mito del drago Tarantasio, che sarebbe alle origini del «biscione» visconteo, oppure ascoltare informazio­ni sulla Madonnina.

Per gli adulti pillole di architettu­ra, arti, tradizioni. Come la descrizion­e del cortile di corso Buenos Aires 1, decorato con 12 busti in terracotta dei principali personaggi dei «Promessi Sposi»: era la casa di Ferdinando Luraschi, imprendito­re, protagonis­ta della grande speculazio­ne edilizia sull’area del Lazzaretto di Porta Venezia, anno 1881. Forse preso da senso di colpa per aver distrutto un pezzo di storia della città e del romanzo manzoniano, cercò di rimediare con un risarcimen­to in immagini e sculture. Poi ci sono il gatto in ferro battuto di corso Monforte, la «Ca’ de l’oreggia», Citylife, il laghetto dietro il Duomo. Prossimo appuntamen­to: la leggenda del risotto alla milanese.

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In centro Il Laghetto di Santo Stefano, vicino alla Ca’ Granda, interrato nel 1857

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