Parrucchiere-pusher per i raduni techno
Spaccio in negozio, preso un 22enne
Nella casa dello spacciatore di 22 anni arrestato ieri dai carabinieri della compagnia di San Donato c’era un campionario di sostanze chimiche, destinato prevalentemente alle feste di musica techno e ai rave party: ecstasy, chetamina e «droga dello stupro». Parrucchiere di giorno, pusher di notte, la doppia vita del giovane. Nel suo laboratorio trovate anche pasticche «griffate»: dalle più leggere con il logo e il nome della Tesla (fedele al brand della società di Elon Musk), alle più pesanti, le Whatsapp, verdi, con tanto di cornetta del telefono al centro.
Una pastiglia verde, riproduzione fedele del simbolo di Whatsapp, con tanto di piccola cornetta impressa sulla superficie. Sembra una caramellina innocua, ma non lo è. È un concentrato potente di Mdma, il principio attivo dell’ecstasy, la droga simbolo dello sballo legato al mondo dei rave party, delle discoteche, dei raduni all’insegna della musica techno più spinta. Ma le «whatsapp» erano solo uno dei prodotti che un parrucchiere 22enne di San Giuliano Milanese poteva offrire alla clientela.
In casa del giovane, già noto alle forze dell’ordine per precedenti denunce, i carabinieri della compagnia di San Donato Milanese, agli ordini del maggiore Antonio Ruotolo, hanno scoperto un campionario di droghe sintetiche. Sessanta grammi di ketamina (o «special K») — un alto quantitativo visto che si vende a dosi da circa mezzo grammo — ventuno di Ghb, la cosiddetta «droga dello stupro» liquida, inodore e insapore, che può essere mescolata nelle bevande senza alterarne il gusto. Venticinque grammi di shaboo, il nome «asiatico» della metanfetamina, che negli Stati Uniti chiamano Ice o Crystal meth. Le pasticche di ecstasy erano di qualità e prezzo (a partire da 20 euro) differenti. Le più «leggere» erano le Tesla (come l’azienda di Elon Musk). Poi c’erano le Donkey Kong (dal personaggio dei videogame di Mario Bros), le Tekashi69 (il nome di un rapper americano coinvolto in pesanti guai giudiziari), e infine le «whatsapp», considerate dagli investigatori le più forti, e quindi anche le più costose (fino a 50 euro a pasticca).
I carabinieri sono arrivati allo spacciatore, che ha anche un lavoro regolare come coiffeur in un negozio dell’hinterland, durante un servizio di controllo nel fine settimana. Operazioni che tendono a colpire all’ora dell’aperitivo, quando prendono vita le serate di punta per club, e locali notturni, specialmente nella cintura est di Milano. Il momento in cui gli spacciatori cominciano a fare affari.
Ma quello delle droghe da laboratorio, specialmente Mdma e ketamina, è un mercato strettamente legato anche al mondo dei rave party. Un fenomeno esploso nei primi anni novanta in Gran Bretagna, e che rappresenta una questione attuale di ordine pubblico nella zona dell’hinterland sud, dove si tengono molte feste abusive nei capannoni abbandonanti.
Eventi apparentemente segreti, ma che invece vengono preceduti da un’intensa campagna pubblicitaria nel dark web, la faccia nascosta di internet. L’ultimo si è tenuto tra sabato e domenica negli ex spazi di una nota ditta di spedizioni e logistica a Settala, con centinaia di giovani identificati. A San Donato, invece, due anni fa vennero sequestrate duemila pastiglie di ossicodone, oppiaceo sintetico che due iracheni vendevano fuori dalle scuole.