Caccia, il Tar boccia la Regione «Vietato usare i richiami vivi»
Esultano gli animalisti. Rolfi: faremo valere le nostre ragioni, rispettate le procedure
Nuovo stop giudiziario alla legislazione regionale sulla caccia. Accogliendo le istanze delle associazioni ambientaliste, il Tar della Lombardia ha confermato la sospensione dell’impiego dei «roccoli» per la cattura di uccelli selvatici da utilizzare come richiami vivi per i cacciatori.
La delibera della giunta che autorizzava l’impiego dei roccoli e la cattura fino a 12.700 uccelli, proposta dall’assessore all’Agricoltura Fabio Rolfi (Lega), era stata approvata il 31 luglio scorso e il 21 settembre era stata disposta una prima sospensiva cautelare urgente, dopo il ricorso delle associazioni. Il primo ottobre anche la presidenza del Consiglio dei ministri, su proposta del ministero dell’Ambiente aveva intimato alla Regione di ritirare la delibera e sette giorni più tardi una nota della Commissione europea aveva ribadito l’illegittimità del provvedimento regionale, ipotizzando la riapertura di una procedura d’infrazione già paventata. Ora il verdetto del Tar cancella tutto. Ma la giunta non si arrende: «Faremo valere le nostre ragioni nella sessione di merito convinti di aver rispettato la procedura al 100 per cento — commenta l’assessore regionale Rolfi —. Alle Regioni è consentito discostarsi dal parere di Ispra. Noi abbiamo valide motivazioni, sia per consentire l’esercizio della cattura dei richiami, senza i quali la caccia di appostamento non può vivere visto che gli allevamenti non sono adeguati, sia sul calendario riduttivo». E aggiunge: «La Regione vuole salvaguardare una tradizione, un’attività fondamentale per l’ambiente e che produce indotto».
Esultano, invece, gli ambientalisti: «Quello della Regione era un provvedimento talmente pieno di illegittimità e privo di speranza che la sua fine era solo questione di tempo — dichiarano Enpa, Lac, Lav, Lipu e Wwf Italia —. Ora la Lombardia prenda atto della debacle e consideri definitivamente chiusa la triste stagione dei roccoli». Commenti duri anche dalle opposizioni: «Sulla Lombardia pesa una procedura d’infrazione dell’Ue. Questa ennesima forzatura della Lega rischia solo di far pagare a tutti i lombardi le multe che potrebbero arrivare — dichiara il consigliere regionale del Pd, Matteo Piloni —. Quando si parla di caccia la Lega perde qualsiasi freno inibitore e invece che avviare un confronto con il governo mostra i muscoli perché le “marchette” elettorali contano più delle leggi e del nostro patrimonio faunistico». E Simone Verni del Movimento cinque stelle dice: «Abbiamo da subito evidenziato l’illegittimità della delibera e attivato i ministeri competenti. Ora attendiamo l’udienza del Tar del 16 luglio 2020 e auspichiamo che il ministro Francesco Boccia annulli la delibera».