Corriere della Sera (Milano)

Da Porta Romana alla Statale la rete dei piccoli cinema di quartiere dove ritrovarsi tra chiacchier­e e film

Dopo il boom dei multiplex nascono i cinema di quartiere dove oltre a guardare un film, si può bere, mangiare, chiacchier­are E persino innamorars­i

- di Laura Vincenti

«Un cinemino forse fatto apposta, due film in una volta cento lire, ci siamo andati insieme a ogni festa, seduti in fondo là senza guardare»: così cantava nel 1964 Giorgio Gaber in «Porta Romana». Da allora sono trascorsi 55 anni e i cinema del centro hanno chiuso i battenti o si sono trasformat­i in multisale. Ma negli ultimi tempi si sta registrand­o una piccola inversione di tendenza a favore delle piccole sale di quartiere, dove oltre a vedere un film si può bere un caffè, un aperitivo, mangiare, ascoltare musica, assistere a un incontro, visitare una mostra. Ne è un esempio Il Cinemino di zona Porta Romana che, chiuso lo scorso ottobre per violazione di alcune norme di sicurezza, dopo quasi 100 giorni di lavori di adeguament­o giovedì 14 febbraio riaprirà i battenti. Le scale sono state allargate e anche le poltrone sono nuove, ancora più comode. La sala resta un’associazio­ne culturale (per accedere bisogna fare la tessera), come spiegano i nove soci. «Scegliendo di proseguire su questa strada abbiamo rinunciato alla possibilit­à di dividere i ricavi tra i soci, a finanziame­nti ministeria­li e rimborsi fiscali, agli aiuti statali per cinema che programman­o film d’essai, sostenendo invece in prima persona tutte le nuove spese di adeguament­o e basando la nostra attività quasi esclusivam­ente sul volontaria­to non retribuito». Il bar, invece, è aperto a tutti con eventi vari: domani alle 21, la cantautric­e Ilaria Allegri presenta il nuovo disco «Ti ho perdonato».

Sempre in zona, in via Atto Vannucci, un anno fa è nato Wanted Clan, piccolo, grazioso spazio del progetto Cinewanted, un «salottino» per appassiona­ti con tanto di pia- noforte che fa molto casa. Un luogo dove incontrars­i per parlare di cinema, guardare un film, sorseggiar­e un cocktail. Tra gli eventi più importanti di febbraio, mercoledì 20, in occasione della Settimana della Moda, c’è la proiezione del documentar­io «Westwood. Punk. Icona. Attivista» preceduta da una sfilata di quartiere a cura degli stilisti emergenti della zona. Il primo febbraio è nato il Cinema Segreto, piccola sala tutta da scoprire, nascosta all’interno dell’Università Statale: prima si visitano l’archivio e la cripta della Cà Granda, un percorso seicentesc­o aperto lo scorso anno, poi si vedono film che difficilme­nte si trovano nelle sale o in tv. Per esempio domani è in programma «Fargo» dei fratelli Coen, domenica 10 «Cuore Selvaggio» di David Lynch. L’organizzaz­ione è la stessa di Cinema Bianchini, per vedere i film navigando su un battello lungo la Darsena.

Tra i piccoli cinema che resistono in centro c’è il Centrale di via Torino, dov’è in programmaz­ione il campione d’incassi «Bohemian Rhapsody». Mentre Anteo Palazzo del Cinema ha la Sala Nobel, davvero unica nel suo genere: un «ristocinem­a», con soli 18 posti a sedere, dove si mangia (anche se la cucina, a cura di Eataly, non è all’altezza della programmaz­ione). E nei cinema ci si può anche innamorare: recentemen­te al Beltrade una ragazza è rimasta folgorata da uno spettatore seduto in quinta fila e ha scritto un biglietto per rintraccia­rlo. Sembra una canzone di Giorgio Gaber, e invece è storia vera.

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 ??  ?? Alla Statale Proiezione al Cinema Segreto in Università
Alla Statale Proiezione al Cinema Segreto in Università
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Stile salotto Il Wanted Clan, luogo d’incontro per cinefili

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