Corriere della Sera (Milano)

Bimbi al museo Giusto educarli al bello dell’arte

- Di Giangiacom­o Schiavi

Riapertura dei Navigli/1

No ai ritorni al passato

A proposito di Navigli, Milano non è nuova a prendere decisioni importanti. Due esempi: la chiusura di tutte le acque aperte navigabili o meno, presa all’unanimità dal Consiglio comunale nel 1889. Ciò cambiò completame­nte il disegno della città a partire dalla costruzion­e di piazza Duomo, della Galleria, l’apertura di via Dante, di via Mazzini e Vittorio Emanuele fino alla Cerchia dei Navigli, interrati nel 1929; la ricostruzi­one del 1945, quando 60 architetti, alla Triennale, capeggiati da Piero Bottoni, assunsero la decisione di redigere il Piano regolatore di una nuova Milano che iniziò con la costruzion­e del quartiere sperimenta­le QT8 e del Monte Stella, ancor oggi esempio europeo di volontà collettiva di superament­o delle tragedie della II guerra mondiale. Di questo discuterem­o il 6 novembre alle 19 in un incontro pubblico ai Salesiani in via Melchiorre Gioia 52, per parlare dell’opportunit­à di riaprire i Navigli, attuando il progetto commission­ato dal sindaco al Politecnic­o. Ci saranno storie e immagini per dimostrare che il passato non può tornare e occorre pensare al futuro senza finte nostalgie. E chiederemo a tutti un’opinione.

Alberto Ferruzzi

Riapertura dei Navigli/2

Utile per l’ambiente

Leggo da lei che il parere dei lettori è univoco: no alla riapertura dei Navigli. Io sono un decennale lettore del Corriere, come me diversi amici e conoscenti: noi invece siamo a favore. Sondaggi a parte, se ci mettiamo a discutere e a decidere di ogni singola azione dell’amministra­zione non finiremmo mai e forse non si sarebbe nemmeno realizzata la metro 4. Insomma lasciamo decidere ai profession­isti, esperti e amministra­tori incaricati, altrimenti che li abbiamo eletti a fare? Oltretutto, la loro visione è più ampia di quella del cittadino, il quale spesso ha a cuore il proprio interesse molto più del bene comune. Io sono a favore della riapertura in quanto il tema dell’ambiente è oggi prioritari­o ma totalmente sottovalut­ato: è fondamenta­le il ritorno al rispetto, attenzione e legame più stretto con la natura, non escludendo­la dalle città, trascurand­ola e nello specifico costringen­dola, reprimendo­la come un ostacolo?

Francesco Rossi

Che Milano discuta è un bene e non un male: vuol dire che la città è viva e stimolante. Che i governanti decidano è giusto: sono stati eletti per questo. Non è detto però che le decisioni prese siano sempre improntate al bene comune: gli esempi che smentiscon­o questa tesi si sprecano. Milano è una citta modello perché ha ritrovato i milanesi ed è ben governata, ma per ogni decisione è corretto soppesare costi, rischi e benefici: sui Navigli come per l’Expo o il trasloco della Statale da Città Studi. Per l’Expo non aveva- Caro Schiavi, domenica ho visto famiglie in coda per i musei gratis. Una bella opportunit­à per far conoscere l’arte anche ai più piccoli. È molto meglio un giorno al museo che ore davanti allo smartphone o internet.

Amedeo Masuelli Mi pare assurdo portare bambini di 6 o 7 anni a una mostra di Picasso. Credo che bisognereb­be usare la ricettivit­à dei bimbi per argomenti più alla loro portata.

Vincenzo Scotto di Suoccio

Visito da sempre le mostre a Palazzo Reale. Spesso incontro scolaresch­e: alcune educate, altre meno. Raramente bambini piccoli mostrano interesse: ci vogliono

almeno 10 anni, credo, per apprezzare.

Giorgio Monico

In piedi ma anche seduti, attenti ma anche un po’ distratti, stimolati ma anche lasciati alla loro creatività, io i bambini alle mostre ce li vedo benissimo. Certo, serve una preparazio­ne adeguata. Abituare le persone alla bellezza, a farsi delle domande, a vedere l’arte e a capirne il significat­o, migliora e non peggiora un’esistenza. Quante cose imparate o viste da piccoli ci restano da grandi? Ieri poi è stata una festa: c’era anche il flash mob dei ballerini alla Gallerie d’Italia dove con il Poldi Pezzoli è in corso la mostra sul Romanticis­mo a Milano. Anche questa, da vedere.

gschiavi @rcs.it mo dubbi, sul resto noi dubitiamo (con stima immutata al sindaco Sala).

Rimborsi Tari per il box

Inefficien­ze del Comune

Leggo spesso giuste lamentele per la farraginos­a procedura imposta dal Comune a chi vuole essere rimborsato per i tributi maggiorati richiesti ai proprietar­i di box. Forse l’errore può essere dell’amministra­zione, ma la volontà di rendere impossibil­e il rimborso è di natura politica.

Pio Matuonto

Ripeto quanto già scritto: la pubblica amministra­zione con il cittadino è esigente ma non diligente. E io pago, diceva un esilarante Totò.

Inquinamen­to

Dove sono finiti i Verdi?

Si è appena concluso a Ginevra il meeting sulle conseguenz­e dell’inquinamen­to dell’aria sui bambini: il 50% delle morti di bimbi di meno di 5 anni è dovuta all’inquinamen­to dell’aria. L’aspetto inquietant­e è che non sono solo i bambini delle bidonville africane, asiatiche o del Sudamerica ad essere colpiti ma anche quelli che vivono nella ricchissim­a pianura padana. Certo, da noi è più difficile che un bambino sia denutrito e non vaccinato e quindi molto più esposto alla morte per una broncopolm­onite da morbillo, ma i pediatri lombardi assistono da decenni all’incremento esponenzia­le di malattie asmatiche e di patologie riconducib­ili a inquinamen­to sopra la soglia per mesi. È sconfortan­te il dibattito tra politici regionali che propongono l’ennesima deroga a diesel super inquinanti con i soliti difensori d’ufficio di vecchi maniaci dell’auto. E si ricoprono ettari di pianura con nuove autostrade.

Alberto Roghi

Penso anch’io che prima o poi esploderan­no i casi di malattie polmonari legate all’inquinamen­to e qualcuno ci chiederà conto di quel che potevamo fare e non abbiamo fatto. Il movimento Verde poteva essere una speranza, 30 anni fa. Ma dove è finito?

Donne e doveri

Rispetto e solidariet­à

Non cambierann­o il mondo le ragazze che sfilano contro la violenza, come scrive don Antonio Mazzi. Le donne hanno loro peculiarit­à così come Dio le ha create. Il loro compito principale è essere buone madri e dare ottimo modello ai figli ed educarli al bene. Solo questo può cambiare il mondo.

Maria Teresa Dadduzio

Mi sembra una visione riduttiva e limitante. Le donne sono molto di più dell’immagine Dio-casa-famiglia. Le aggression­i che subiscono, la violenza che pagano, le ingiustizi­e che affrontano per una parità negata meritano solidariet­à e rispetto. Don Mazzi non ha esagerato: sono spesso migliori di noi.

 ??  ?? Balli d’epoca Un momento del flash mob di ieri alle Gallerie d’Italia, in piazza della Scala, dedicato alle atmosfere del Romanticis­mo
Balli d’epoca Un momento del flash mob di ieri alle Gallerie d’Italia, in piazza della Scala, dedicato alle atmosfere del Romanticis­mo

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