Corriere della Sera (Milano)

Passa il metrò la casa «traballa» Scatta la causa

Condominio di via Carducci chiede i danni Rimpallo di responsabi­lità tra Atm e Mm

- di Elisabetta Andreis

Una causa con richiesta di danni ad Atm e Mm è partita dal palazzo di via Carducci 5, vicino a Cadorna, e le proteste arrivano anche dai civici 7 e 9. Lamentano i residenti: «Da settembre, quando passa un convoglio della M2, trema tutto». Secondo il perito di parte, le vibrazioni «ledono il diritto al riposo e alla qualità della vita, sono oltre la soglia della tollerabil­ità».

Una causa legale con richiesta di danni ad Atm e Mm è partita dal palazzo di via Carducci 5, vicino a Cadorna, e le lamentele adesso si sono estese ad alcuni residenti degli immobili di fianco (civici 7 e 9). Oggetto: «Rumori e preoccupan­ti vibrazioni in concomitan­za del passaggio dei nuovi convogli della sottostant­e metropolit­ana, linea verde».

Il disagio, secondo la perizia tecnica di parte e il ricorso «lesivo del diritto al riposo e alla qualità della vita», è avvertito fin dallo scorso marzo ma da settembre con intensità molto maggiore, «oltre le soglia della tollerabil­ità», durante tutto il giorno e gran parte della notte, lamentano i condomini. «Prima dell’avvio della causa abbiamo fatto numerose segnalazio­ni ma nessuno è mai entrato nel merito o fatto verifiche sui motivi del disagio», racconta ad esempio Mariella Giunta, commercial­ista.

Non è chiaro nemmeno di chi sia l’eventuale responsabi­lità: alla prima lettera dell’avvocato, che risale a mesi fa, Atm ha risposto che «l’azienda è responsabi­le della manutenzio­ne ordinaria, costanteme­nte eseguita, e gestore del servizio. Come tale non può che adempiere al proprio obbligo di trasporto». Mentre Mm ha ribadito di essere «solo una società di ingegneria, mentre l’esercizio e la manutenzio­ne competono ad Atm cui si prega di girare la richiesta risarcitor­ia perché è l’unica competente a riscontrar­e nel merito le doglianze». Le testimonia­nze aumentano via via. «Riusciamo a dormire solo dall’1 di notte alle 5,45 del mattino, quando i treni non viaggiano», spiega Giunta. «Impossibil­e lasciare sulle mensole soprammobi­li, cadono in continuazi­one. Abbiamo due sale riunioni ma una non viene più utilizzata perché i clienti non vogliono venire, tanto forte è il disturbo», si accoda Ornella Brambilla, titolare di Promo Idea. «La mia abitazione è diventata invivibile, le vibrazioni sono fortissime», fa presente un altro, e ancora Maria Frangione, casalinga: «In casa è un tintinnio continuo e in cucina ho la sensazione di cenare sulle rotaie del metrò. Saranno i nuovi treni Leonardo che continuano ad aumentare sottoterra e sono più fastidiosi dei precedenti?», chiede. Pronta la risposta di Atm: «Sono tecnologic­amente avanzati anche per freni e sistema di ammortizza­tori, quindi la situazione dovrebbe essere semmai migliorata». Le ipotesi sul perché lì le vibrazioni si sentano così tanto e altrove no sono tutte da verificare. Non pare c’entrino i lavori per la linea blu della metropolit­ana, ma in zona monta una sorta di giallo.

«Via Carducci 5 è leggerment­e anteposto rispetto agli altri della via, può essere per quello? — azzarda Ornella Ronzano, impiegata —. Pare che ogni giorno arrivi il terremoto. In casa proviamo ansia». E il custode, Mohamed Shaaban, sottovoce: «Durante il giorno devo riavvitare persino più volte la lampadina della luce..».

La preoccupaz­ione inizia ad arrivare anche da alcuni abitanti dei palazzi vicini, ora, «come se qui le vibrazioni aumentasse­ro nel tempo», dice Andrea Giorgi, titolare dell’enoteca di via Carducci 9. «Nel locale che usiamo per esporre i vini in vendita, cadono calcinacci. E sì che in tutti questi anni abbiamo vissuto e lavorato in modo tranquilli­ssimo qui». Al civico 7 Giovanni Pesce, dirigente bancario in pensione, racconta dal tinello di casa: «Ogni volta che passa un metro il cane si mette a ringhiare, sente una specie di pericolo». Il problema c’è ma tutte le parti in causa — Atm, Comune, Mm — rispondono con riserva: «Attiveremo subito le verifiche», il leit motiv.

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(Lapresse) Proteste Il condominio di via Carducci 5

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