Antonio Ballista e Bruno Canino ancora una volta insieme per l’omaggio a György Kurtag
I due pianisti ancora una volta in coppia con pagine rare del maestro ungherese
«È un programma che sarebbe piaciuto a Kurtag: unisce a sue trascrizioni dal medievale Machaut e da tre Corali bachiani “Mikrokosms” di Bartok e Ligeti, la “Fantasia contrappuntistica” Busoni — brano virtuosistico e inaudito per soluzioni timbriche che prosegue idealmente l’Arte della Fuga bachiana, e l’“Omaggio a Edvard Grieg” che riflette l’amore di Niccolò Castiglioni, un amico, per la natura, la neve e le montagne: milanese, odiava il grigiore della città e si entusiasmava per le foglie in autunno come per gli insetti». Antonio Ballista fa il suo omaggio al compositore dedicatario dell’edizione 2018 di Milano Musica (stasera ore 21, teatro Elfo Puccini, c.so Buenos Aires 33, € 10) ovviamente non da solo, ma come da 60 anni a questa parte col «socio» di sempre Bruno Canino, con cui forma il duo pianistico più famoso e amato d’Italia. 164 anni in due per il pianista nato a Milano il 30 marzo 1936 e per il sodale partenopeo che ne compirà 83 il 30 dicembre.
«Stiamo festeggiando i nostri 60 anni di musica e amicizia duo portando in tournée pagine di compositori che erano grandi amici tra loro: Brahms e Dvorak e poi il legame molto particolare tra Liszt, Wagner e Bulow. Bulow era allievo di Liszt e aveva una devozione totale verso Wagner, arrivò addirittura ad accettare che la propria moglie nonché figlia di Liszt, Cosima, lo tradisse e divenisse amante dell’operista. A complicare ulteriormente il quadro abbiamo scelto “L’albero di Natale” di Liszt, una delle ultime composizioni, quelle che Wagner non riusciva a capire perché lui, proclive alle grandi forme, era totalmente alieno da questi piccoli quadri assorti, quasi mistici». Canino-Ballista saranno protagonisti in inverno alla Verdi «in un progetto megalomane: non uno, ma quattro concerti per due pianoforti! Bach, Poulenc, Mozart e quello composto da Morricone per noi giocando sulle iniziali dei nostri nomi: rifacendosi alla notazione anglosassone, da Ballista Antonio Canino Bruno ha ricavato il nome di Bach “alterato” da un si».