La sferzata del rettore: basta alibi dai governi
Appello di Resta: si premi il merito
«Basta alibi. È tempo di premiare il merito». L’appello, a «un’istituzione centrale troppo spesso assente», è del rettore del Politecnico, Ferruccio Resta. Nel suo discorso per l’inaugurazione dell’anno accademico, davanti al presidente della Camera Roberto Fico e al ministro per i Beni e le Attività Culturali Alberto Bonisoli, presenta i risultati raggiunti e i nuovi traguardi dell’ateneo ma va dritto al punto: «Governi e ministeri abbiano il coraggio di scegliere. Serve l’onesta di riconoscere le realtà che possono, anzi devono, competere a livello internazionale per l’interesse di tutti».
«Basta alibi. È tempo di premiare il merito». L’ appello, a «un’istituzione centrale troppo spesso assente», è del rettore del Politecnico, Ferruccio Resta. Nel suo discorso per l’inaugurazione dell’anno accademico presenta i risultati raggiunti e i nuovi traguardi dell’ateneo ma va dritto al punto: «Governi e ministeri abbiano il coraggio di scegliere. Serve l’onesta di riconoscere le realtà che possono, anzi devono, competere a livello internazionale per l’interesse di tutti». «Occorre introdurre misure premiali, che riconoscano il valore delle soluzioni proposte, dei meriti acquisti, dei bilanci in attivo», dice il rettore nell’aula magna del campus Bovisa in via Durando, presenti anche il presidente della Camera, Roberto Fico e il ministro per i Beni e le Attività Culturali, Alberto Bonisoli, oltre al sindaco di Milano Beppe Sala e il vicepresidente della Regione, Fabrizio Sala. L’«invito» al governo a «compiere scelte coraggiose, a premiare la grande comunità del Politecnico». E il bilancio dell’ateneo «prima università tecnica in Italia e tra le migliori d’Europa». Il rettore snocciola i dati: 111 milioni di euro acquisiti dalla Commissione Europea nel programma Horizon 2020; 31 docenti internazionali per i quali è stato avviato il reclutamento, 10 nuove cattedre in collaborazione con le imprese, 60 milioni di euro per un fondo dedicato alle startup, 1 milione e mezzo di euro raccolti dagli alumni dell’ateneo, 13 mila annunci di placement in un anno; 117 startup nel Polihub, «terzo incubatore universitario al mondo».
Professore di ingegneria meccanica, alla guida del Politecnico dal 2016, Resta sottolinea che per questo sviluppo dell’ateneo sono centrali le collaborazioni con istituzioni e imprese. E rilancia l’alleanza con Comune, Regione e con le altre università: «Condividono con noi i progetti per il futuro. Lo scambio è continuo e così l’ateneo cresce». Elenca i piani avviati con il Comune di Milano, nei quartieri e nelle periferie, dal nuovo assetto di Città Studi alla Goccia in Bovisa, i progetti per la riapertura dei Navigli, per la mobilità e per la connettività 5G. E con università e istituzioni, con l’Accademia di Brera per la sede allo Scalo Farini, con la Veneranda Fabbrica del Duomo per monitoraggio e conservazione dei beni, con il Piccolo Teatro per gli archivi, con Triennale, Camera di Commercio, Questura, Prefettura. Nell’«ecosistema virtuoso» presentato dal rettore c’è anche la Regione che sostiene ricerca e innovazione: «L’ateneo
L’anno accademico «Siamo la prima università tecnica in Italia, vinti bandi Ue per 111 milioni»
nell’ultimo triennio ha vinto bandi per 17 milioni euro». E ci sono gli altri atenei: sono previsti nuovi programmi con l’Università degli Studi di Milano «per essere pronti al nuovo centro Human Technopole e sulla medicina di precisione» e con Humanitas university, per un doppio titolo di medicina e bioingegneria. Un altro corso è stato lanciato con la Bocconi sul cyber risk. «E puntiamo a nuovi accordi con le principali università tecniche europee».