MILANO VETRINA INTERNAZIONALE «MA I QUARTIERI VANNO CURATI»
Il bollo auto si può pagare con tutti i sistemi possibili tranne che con un bonifico che è il più semplice e veloce per chi ha l’home banking e non può uscire di casa.
A proposito del grande numero di auto con targa svizzera multate, Cristiano Gatti sulla cronaca di Milano del CoCaro Schiavi, alla fermata della 61 in via Fatebenefratelli - corso di Porta Nuova, c’è un cartello, su sfondo colorato, con tre simboli (anziano, donna incinta, disabile) e la scritta: «Questa fermata è per noi. Se parcheggi qui ci impedisci l’accesso ai mezzi pubblici». Mi sembra un modo simpatico per avvertire gli automobilisti distratti. Non so chi è l’autore né so se si tratta di un esemplare unico. Mi piacerebbe che altre fermate fossero dotate di tale avviso, in particolare la fermata dell’autobus 68 in largo Camus, dove si creano notevoli ingorghi.
Sono purtroppo costretto a segnalare lo stato di degrado insostenibile nella zona attorno a largo La Foppa, tra avanzi di cibo, bottiglie rotte e, peggio, urina: inciviltà che non riguarda più solo il sabato e la domenica mattina, ma è ormai di tutti i giorni. Segnalo altresì il dilagare assoluto dei parcheggi (teoricamente vietati) dei motoveicoli sui marciapiedi: bisogna effettuare veri e propri slalom tra moto e bici che arrivano spesso e volentieri anche contromano. Capisco che sono pochi i parcheggi per le moto ma o si cambiano le leggi o fin che ci sono bisogna farle rispettare e non chiudere un occhio. Un milanese che ama la sua città. riere ironizza sugli svizzeri, bravi a casa loro e incuranti delle nostre norme. Questo spesso accade, e ad alcuni dialoghi di cittadini svizzeri doc con gli agenti del traffico ho assistito anch’io. Chi però pratichi le autostrade lombarde nota una quantità di auto con targa svizzera davvero sproporzionata. La Svizzera confina con l’Italia come la Francia, eppure il numero di multe a targhe francesi è una frazione di quelle fatte ad auto con targa della Svizzera, Paese da molti connazionali visto come rifugio dalle «grinfie» del nostro Fisco. Di qui, secondo me, il gran numero di auto «svizzere». Si aggiunga che molti italiani circolano
Vorrei rispondere senza alcuna polemica al signor Faccini che giustifica la mancanza di risposte del nostro sindaco sui vigili, perché troppo affaccendato a seguire le vicende della candidatura alle Olimpiadi invernali e il progetto di riapertura dei Navigli.
Io a scrivere questo email ho impiegato tre minuti. Non credo che il sindaco non trovi tre minuti della sua super impegnata giornata per replicare ai milanesi che gli sollecitano una risposta, sollecitando magari un sottoposto. Anche i Comandante dei vigili urbani milanesi è così affaccendato da non rispondere?
Motociclette, incuria e vigili. La ripresa autunnale registra un’impennata di segnalazioni in una direzione precisa: la cura della città. L’esposizione di Milano città-vetrina con effetti benefici sul turismo e sull’attrattività mette a nudo le sofferenze per chi nella città ci vive. E torna il problema dei controlli, dei vigili e del rispetto delle regole. Nessun dubbio sull’intenso lavoro svolto dalla vigilanza urbana (parole del comandante) a conferma che i vigili sono ormai la quarta forza di polizia: ma i milanesi hanno nostalgia di quella che stava più in strada, educava e non solo multava. con auto di targa estera per ragioni di solito non commendevoli. Fargli pagare le multe mi pare il minimo sindacale!
A proposito dei grandi concerti al Palalido: i Rolling Stones non si esibirono per la prima volta lì nel 1970, bensì sabato 8 aprile 1967, nella formazione che comprendeva ancora Brian Jones (scomparso nel 1969).
Ero presente al concerto serale e, comunque, l’evento è documentato dai giornali dell’epoca.
Ho letto ieri della lettrice che lamentava l’ arroganza e l’inciviltà dei padroni dei cani che frequentano i parchi pubblici, sempre impuniti nonostante precise e chiare norme. Io abito in un condominio circondato da un grande parco condominiale, dove numerosi condómini portano i loro cani, grandi e piccoli, a pascolare, fare ogni bisogno, rigorosamente senza guinzaglio e museruola. E quando piove magari qualcuno lo porta nei box. Se non hanno rispetto a casa loro figuriamoci se ne hanno a casa degli altri.
Forse le cose cambieranno quando qualcuno girerà per i parchi a sanzionare chi non si comporta come dovrebbe.
Quando si tocca il portafogli diventano tutti più civili. A proposito del pagamento della Tari. Per evitare le difficoltà anche lamentate in rubrica, in data 28 giugno 2017 un cittadino conferisce alla banca operante all’interno del Comune il mandato di autorizzazione all’addebito diretto in un’unica rata al 30 di settembre. Il 2 ottobre successivo (il giorno uno era domenica) viene addebitato in conto corrente. Ma quest’anno, siamo al quarto giorno lavorativo dopo la scadenza, ancora niente. Non sarà che poi quel cittadino verrà considerato ritardatario o evasore?
Il concerto degli Stones
Odissea per i pagamenti