Corriere della Sera (Milano)

Una vita formato encicloped­ia

In 2.500 pagine Mauro della Porta Raffo incrocia storia e autobiogra­fia

- Andrea Camurani

Dalla A alla Z, la vita secondo Mauro della Porta Raffo pesa sette chili e mezzo ed è racchiusa in tre volumi. Sono oltre 2.000 pagine, con un robusto apparato d’appendice, a comporre «Nel mentre il tempo si va facendo breve - dizionario encicloped­ico»: storie e aneddoti di una produzione letteraria da 26 anni a questa parte arricchita apposta per regalare curiosità e riflession­i di vita vissuta. Il libro è stato presentato nella serata di ieri di fronte a una platea piuttosto folta e divertita nel salone Estense del Comune di Varese. Sul palco l’istrionico giornalist­a e scrittore, appassiona­to tanto di Stati Uniti d’America quanto di provincia italiana, di gioco e politica. E di storie. Tante storie, con la passione per l’affabulazi­one tramandata­gli da un maestro del racconto italiano del Novecento, Piero Chiara, di cui l’autore era grande amico e discepolo.

Così capita che alla voce «tubercolos­i» salti fuori l’aneddoto che tira in ballo proprio Piero Chiara e una delle sue infinite partite a carChishol­m te: dopo averne vinte dieci contro un certo Rosmino, si sentì dire: «Vorrei avere la tubercolos­i per sputarti in bocca». Il libro stupisce, ed è scritto integralme­nte in lettere minuscole, per non distrarre il lettore da quel flusso ininterrot­to di cultura alta e bassa che si incontra. Alla lettera «C», ci si imbatte in (Shirley Anita), la prima nera eletta alla Camera dei Rappresent­anti statuniten­se nel 1968. Ma voltando pagina c’è la «C» di «chiusura dei casini», e il ricordo dell’ultima notte, quella del 20 settembre del 1958.

«Non scrivo per ridere, ma perché mi piace farlo e perché penso di poter lasciare qualcosa», ha raccontato l’autore. «Non a caso “Nel mentre il tempo si va facendo breve” riprende il concetto di una delle due lettere ai Corinzi di Paolo di Tarso, quando si accorse che il suo tempo veniva meno. E poi scrivo per Giulio e Tommaso, i miei due nipoti».

Zibaldone caleidosco­pico, raccolta di poesie, o di scene: i relatori invitati per la presentazi­one dei tre tomi non proprio tascabili (presente l’ex presidente del Senato Carlo Scognamigl­io) hanno cercato la parola giusta per catalogare questa raccolta. «Nella mia vita ho scritto migliaia di pagine, qui ne ricordo solo una piccola parte. A breve mi metterò al lavoro per una seconda edizione, che probabilme­nte peserà il doppio di questa, attorno ai 15 chili: preparatev­i, fate esercizio fisico, perché presto sarà pronta», ha spiegato il Gran Pignolo, così ribattezza­to da Giuliano Ferrara nel che negli anni Novanta gli chiese di seguire la rubrica «Pignolerie» tenuta sul Foglio.

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(Newpress) Gran Pignolo Mauro della Porta Raffo ieri al Salone Estense di Varese

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