Arte del Novecento nella casa-museo del pittore Calderara
Un’oasi di silenzio, un borgo antico: siamo a Vacciago, sulle sponde del Lago d’Orta. In centro un bel palazzetto seicentesco, che si apre all’interno con triplice loggiato: è la casa dove ha lavorato e vissuto a lungo, quasi in un eremitaggio dedito all’arte, il pittore Antonio Calderara (1903-1978), oggi sede della Fondazione a lui intitolata. Talento innato, formatosi a Milano negli anni ‘30, inizia a dipingere nel solco di Novecento e del Realismo Magico; poi, fine anni ’50, la svolta verso l’astrattismo folgorato sulla via di Mondrian. Dal suo ritiro lacustre Calderara tuttavia intrecciava relazioni e scambi con altri autori. Ne è nata una collezione d’arte contemporanea di tutto rispetto composta da 327 opere, 56 di Calderara e 271 di vari artisti, esposte nella dimora trasformata in suggestiva casa museo. Tra le opere pezzi di autori internazionali, come Sonia Delaunay, Michail Larionov, Josef Albers, Max Bill, Victor Vasarely, Jorrit Tornquist, Kengiro Azuma, e di numerosi italiani, tra cui Emilio Tadini, Giuseppe Spagnulo, Lucio Del Pezzo, Piero Dorazio, Turi Simeti, Dadamaino, Arnaldo Pomodoro, Piero Manzoni, Lucio Fontana. La Fondazione è aperta al pubblico con ingresso gratuito fino al 15 ottobre (mar.ven. ore 15-19, sab.-dom. ore 10-12/15-19). Per ricordare i quarant’anni dalla scomparsa del pittore visite guidate sempre gratuite sabato 10 agosto e 8 settembre, su prenotazione al tel. 349.41.76.340 / 342.28.37.865.