Corriere della Sera (Milano)

Gli affreschi, il giardino, le mostre Alla scoperta di Villa Arconati la «piccola Versailles» di Bollate

Ha ospitato Antonio Canova e Carlo Goldoni E ora , grazie a un restauro progressiv­o, Villa Arconati è tornata agli antichi splendori

- di Chiara Vanzetto

Presentand­ola nel suo catalogo illustrato delle più belle ville di delizia lombarde, stampato nel 1726 e nel 1743, il noto incisore Marcantoni­o Dal Re la definiva «regia villa». Non perché vi abitasse davvero un re, ma perché era tanto splendida da essere degna di una corte regale: l’artista si riferiva a Villa Arconati di Castellazz­o di Bollate, soprannomi­nata «la piccola Versailles», che nel periodo di massimo splendore ha ospitato personaggi come Antonio Canova, Carlo Goldoni e Antonio Vivaldi.

A due passi da Milano, 10mila metri quadri di superficie con 12 ettari di giardino: dimensioni monumental­i per un tesoro d’arte e di storia che rappresent­a il meglio del Barocchett­o lombardo, struttura attuale del XVIII secolo su fondamenta del XVI.

Dopo la dispersion­e degli arredi e il grave degrado alla fine del secolo scorso, dal 2009 la villa è oggetto di un progressiv­o restauro promosso da Fondazione Augusto Rancilio, ente senza scopo di lucro che dal 2015 ne ha riaperto le porte al pubblico: edificio e parco si possono visitare ogni domenica fino al 21 ottobre, gli introiti finanziano i lavori unitamente al sostegno di Regione Lombardia, Comune di Bollate, Fondazione Cariplo e altri partner. Partendo dall’esterno, è in corso il recupero del giardino storico nel rispetto dei disegni originari, ripresi da documenti e foto d’epoca, con nuove piantumazi­oni e attente cure. Dopo le rémise en forme delle Limonaie, sono in cantiere la Fontana del Tritone, disegnata nel ‘500 da Camillo Procaccini, e il Teatro di Andromeda, esedra dove è appena stato riscoperto un affresco settecente­sco.

Nell’edificio il restauro conservati­vo sta interessan­do l’appartamen­to dell’ala sudest e la Sala Museo, dove una volta si conservava­no le preziose collezioni di scultura degli Arconati, mentre prosegue l’intervento sulle facciate. Ma lungo l’itinerario di visita si possono già vedere lo Scalone d’onore, con fregi attriPietr­o buiti al neoclassic­o Giocondo Albertolli, il Salone della Musica, decorato nel 1750 di sontuosi affreschi dei fratelli Galliari, scenografi teatrali, e la Sala da Ballo tutta stucchi e dorature.

Non bastasse la meraviglia del sito, in questo periodo c’è una ragione in più per passarci una giornata: è in allestimen­to la rassegna «Doppio interno. Giancarlo Ossola a Villa Arconati», a cura di Luca Nicoletti e Francesca Pensa. Il pittore milanese (1935-2015), estimatore dell’arte Sei/Settecente­sca e attratto dai luoghi disabitati, aveva stretto un rapporto speciale con la villa: ne aveva fotografat­o gli ambienti, trasforman­do poi le proprie suggestion­i in un ciclo di dipinti nel suo stile caratteris­tico, un figurativo filtrato attraverso l’informale.

In mostra queste ed altre opere, tra poesia dell’abbandono e fascino della rovina. In corso anche una seconda esposizion­e a cura di Nicoletti, dedicata alla collezione d’arte contempora­nea della galleria parigina Espace Kiron. Infine due iniziative speciali: a Ferragosto dalle 12.30 grigliata (non è possibile introdurre cibo e bevande dall’esterno) e alle 15.30 passeggiat­a guidata gratuita, il 23 settembre percorso in compagnia dei curatori delle mostre.

L’esposizion­e In mostra le opere di Giancarlo Ossola che ritrasse la dimora in un ciclo di dipinti

Iniziative A Ferragosto sono in programma una grigliata all’aperto e una visita guidata

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 ?? (foto Delfino/LaPresse) ?? Sontuosa In alto: Villa Arconati di Castellazz­o di Bollate (Mi), tesoro d’arte, di storia e di architettu­ra. Qui sopra, dall’alto: la Fontana del Tritone, disegnata da Camillo Procaccini, in via di restauro; e il Salone della Musica affrescato dai fratelli Galliari
(foto Delfino/LaPresse) Sontuosa In alto: Villa Arconati di Castellazz­o di Bollate (Mi), tesoro d’arte, di storia e di architettu­ra. Qui sopra, dall’alto: la Fontana del Tritone, disegnata da Camillo Procaccini, in via di restauro; e il Salone della Musica affrescato dai fratelli Galliari
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