PRIMAVERA EUFORICA IN CITTÀ E CONTRACCOLPI RUMOROSI
Caro Schiavi, in questi giorni, complice il clima, Milano è una città bellissima da girare... a piedi: gente allegra, multilingue, interessata e curiosa, che cammina lentamente. Guardandosi in giro. Altra cosa è il traffico, il parcheggio in doppia fila, tollerato sempre, crea ostacoli al normale deflusso del traffico, si creano ingorghi dovuti alla totale anarchia e al mancato rispetto del codice. Domanda spontanea : ma dove sono i vigli ? Nel peregrinare in tutta la giornata non ne ho incontrato neppure uno… Caro Schiavi, torna la kermesse musicale Social Music City 2018 che da fine aprile a fine settembre sarà attiva nella parte dell’ ex Scalo Romana a ridosso del cavalcavia di via Ripamonti. Questa manifestazione è in buona sostanza una serie di concerti di musica elettronica che saranno tenuti in diversi giorni e orari della settimana, compresi pomeriggi feriali e notti festive (con elevate dosi di maleducazione e inciviltà). Dopo due anni di battaglia i residenti sono riusciti a far spostare da corso Lodi questa manifestazione che tra dieci giorni aprirà i battenti ai piedi della nuova torre della Fondazione Prada. È evidente che tale kermesse abbia diritto di esistere, ma lo stesso diritto ce l’hanno i residenti. Non era meglio se qualcosa del genere fosse stato organizzato in quello che è tragicamente conosciuto come «bosco della droga», l’area di Rogoredo, ben servita da Mm e treni, dove purtroppo i giovani vanno a morire?
La primavera, con l’euforia del Fuorisalone e il benevolo clima di aprile, porta un’allegra invasione della città. È l’effetto magico di Milano, che mette sul piatto straordinarie opportunità e faticose convivenze: traffico e rumore non sono una novità in questi giorni dell’anno, sono sempre un problema. Inutile ripetere che il diritto al divertimento non deve confliggere con il diritto al riposo: il Comune lo sa, e deve garantire un punto d’equilibrio tra popolo della notte e residenti. Attrattività e vivacità sono punti di merito per una città, ma senza esagerare e con qualche vigile in più nelle strade. È difficile immaginare qui una zona del tempo lento: un milanese stanco l’ha creata, ma a Ziano, in Valtidone. Quanto al bosco della droga, Italia Nostra è al lavoro per ripulirlo. Un concerto anche lì: con la necessaria sicurezza, e perché no?