Terrazze, fiori e buoni consigli
Quali piante da balcone scegliere anche se non si ha il pollice verde: «Meglio specie perenni e robuste»
La rosa aimée vibert è un bouquet rampicante, bianca come neve, «ottima per i terrazzi al sole». Alla hosta invece «servono ombra e terra soffice, altrimenti marcisce». Occhio ad aceri e viburni, perché «a Milano si sfogliano d’estate, ingialliscono». Manuel Bellarosa è capo-giardiniere dell’Orto botanico di Brera e, in questa stagione, snocciola consigli come secondo lavoro. Su mandato del Comune gira la città aiutando i milanesi ad allestire giardini condivisi: per ora è l’unico «giardiniere condotto» in un mercato del verde che cresce senza sosta — dicono i dati della Camera di commercio — e a tratti somiglia a una giungla, o peggio a un terrazzo disordinato. Assieme a lui, stilare un vademecum per aspiranti pollici verdi (ci abbiamo provato nel disegno qui sopra) sembra quasi semplice. «Ma la ricetta perfetta non esiste — avverte l’esperto — la prima regola è quella di sempre: procedere per tentativi».
Un aiuto arriva da Internet: la startup milanese Yougardener ha messo in rete il più grande database digitale di piante d’Italia, forse d’Europa. Navigando su Yougardener.com si accede tramite parole chiave a centinaia di schede descrittive, a prova di principianti. Il botanico Pietro Bruni ha lavorato al censimento per anni assieme all’amico Alberto Iacini, sviluppatore. «Ci eravamo accorti che per gli addetti ai lavori, come per gli appassionati, non esisteva una banca dati completa dove informarsi sulle caratteristiche di ogni pianta, e su come procurarsela. Così ci siamo messi all’opera». Il risultato è stato prima una pagina Facebook (115mila seguaci) e poi una piattaforma di e-commerce. Il motore di ricerca permette di selezionare piante secondo parametri a scelta: dimensioni del terrazzo, livello di difficoltà, esposizione al sole e via dicendo. Si scopre così che a un balcone in pieno sole s’addicono rose dai nomi strani (chinensis-mutabilis, aiméevibert) ma anche le graminacee rustiche (mulenbergia); o che una sempreverde come la salvia greggii fiorisce «tra giugno e ottobre» e «dev’essere piantata con densità di tre piantine al metro quadro».
Al mezzogiorno si confanno anche elicrisi e rosmarini prostrati, da posizionare «in piccole cassette»; a Nord-Est meglio educare aceri e vibur- ni, mentre la nandina rossoverde si adatta ai terrazzi più ombrosi. Non guasta controllare tenuta e coibentazione del balcone, «onde evitare problemi con gli inquilini di sotto — ricorda Bellarosa —. Dove possibile andrebbe studiata la possibilità di sistemi d’irrigazione, la cui premessa è un rubinetto esterno e uno sgorgo per l’acqua in uscita».
Per gli acquisti infine c’è l’imbarazzo della scelta. È vero, in città i vivai sono pressoché spariti dopo Expo ma sono rifioriti ai bordi dell’area metropolitana. Le attività nel complesso sono aumentate nel 25 per cento negli ultimi cinque anni, spiegano dalla Camera di commercio. Lo stesso vale per l’e-commerce, che colma la distanza centroperiferia (un dato: un terzo di chi ordina su Yougardener vive a Milano), ma anche per i supermercati del verde e le bancarelle. Qui il consiglio del giardiniere condotto è «assicurarsi della provenienza delle piante» e guardare «meno alla chioma e al prezzo». Un trucco? «Controllare che le radici siano bianche, estraendo la pianta dal vaso» dice Bellarosa. Il rischio è che, per risparmiare, ci si ritrovi con un balcone pieno di foglie secche e fiori appassiti.