Beccalossi: «Sono ferita Scelte che danneggiano soprattutto noi donne»
«Siamo davanti a una pagina politica che vede le donne pagare il prezzo più alto: l’impegno e il merito non contano più, le decisioni vengono prese in base ad altre logiche. Accetto ma non condivido». Viviana Beccalossi, 46 anni, ex assessore al Territorio della giunta uscente di Roberto Maroni, si è appena registrata in Consiglio regionale come neoeletta con 3.894 preferenze: stavolta il suo partito è il Gruppo misto, da Fratelli d’Italia è uscita il 23 marzo.
È molto amareggiata, perché?
«Io non voglio fare polemiche, ma quando ho messo la firma per registrarmi sotto il Gruppo misto per me è stato un dolore fisico. Contemporaneamente ho appreso che Silvia Sardone non è riuscita a diventare assessore della giunta di Attilio Fontana nonostante le oltre 11 mila preferenze. Ho pensato che è la conferma alle mie sensazioni: le donne sono quelle che hanno pagato il prezzo più alto». Commiserazione femminile?
«Nient’affatto: io non sono neppure femminista, senza nulla togliere a chi lo è. Ogni cosa va conquistata con le unghie e con i denti. Ma soprattutto nei riguardi delle donne non sto vedendo una bella pagina di politica».
È uscita da Fratelli d’Italia perché non è riuscita a essere nominata assessore?
«Nient’affatto: quella è stata la conseguenza di una storia iniziata ben prima».
Il riferimento è alla lite con la leader di FdI Giorgia Meloni per il referendum sull’autonomia del 22 ottobre? Lei lo ha appoggiato, al contrario della Meloni.
«Lì è cominciato tutto. E con la composizione delle liste le distanze sono aumentate. Accetto, ma ripeto: non condivido né merito né metodo. La mia mancata nomina è stata solo la conseguenza».
E adesso? Il governatore Fontana si è rammaricato per non averle potuto dare l’incarico...
«Vado avanti a sostenere il centrodestra, ma con una ferita nel cuore».