Dentro o fuori, scontro sui vaccini
Domani ultimo giorno per mettersi a norma. Nella scuola dell’obbligo scattano le sanzioni alle famiglie Asili, 700 bimbi rischiano l’esclusione. La Regione frena. Il Comune: la legge va rispettata
Solo un bambino su tre in città si è messo in regola con i vaccini degli oltre 8 mila che risultavano inadempienti a giugno scorso. Domani termina il tempo per consegnare i documenti. Da lunedì i «fuorilegge» rischiano di non poter entrare in classe o, nel caso delle scuole dell’obbligo, una multa. Polemica tra Comune e Regione sulla rigidità dei provvedimenti.
I documenti L’autocertificazione non è più sufficiente Da giugno il 29% delle famiglie si è adeguato
Solo un bambino su tre si è messo in regola con i vaccini. A un giorno dalla scadenza stabilita dalla legge Lorenzin per consegnare i documenti che attestano l’esecuzione delle vaccinazioni (o la data dell’appuntamento per sottoporsi alle punture mancanti), troppi piccoli milanesi fino ai sei anni di età non sono a posto. E rischiano di non poter entrare in classe lunedì. Sono 6.320 gli inadempienti in città per alcune o tutte le iniezioni necessarie.
I dati sono stati elaborati per il Corriere dall’Ats di Milano. A giugno 2017, prima che entrasse in vigore l’obbligo di dieci vaccinazioni (per difendersi da poliomielite, difterite, tetano, epatite B, pertosse, Haemophilus influenzae B, morbillo, rosolia, parotite e varicella), si contavano 8.860 bimbi irregolari su un totale di 56.749 nati. Con l’applicazione della legge pubblicata sulla Gazzetta ufficiale il 31 luglio 2017, sono arrivate le prime prenotazioni ai centri vaccinali milanesi. A dicembre la quota di scoperti è scesa a 6.542, il 28 febbraio scorso — ultimo dato disponibile — a 6.320. Tradotto, in otto mesi a disposizione solo il 29 per cento delle famiglie è corsa ai ripari. Una quota dei «fuorilegge» ha già fissato un appuntamento per ricevere le iniezioni mancanti. La posizione di questi sarà regolare fino alla data di prenotazione, consegnando alle segreterie la documentazione che lo comprova. Secondo i dati degli iscritti a nidi e materne del Comune di Milano si parla di circa 1.200 bimbi. In questo numero si nascondono i figli di genitori no vax che potrebbero «giocare al rimpallo» rimandando di volta in volta la vaccinazione. Per 74 che frequentano l’ultimo anno di materna, il rinvio potrebbe durare fino all’iscrizione alla prima elementare. Classe in cui non si rischia l’esclusione dalle lezioni, ma una multa fino a 500 euro. Ma a preoccupare Palazzo Marino sono soprattutto le 695 famiglie che per il momento hanno conse-
gnato solamente un’autocertificazione, dal 10 marzo non più sufficiente. Hanno dichiarato di aver fatto fare le iniezioni ai figli o di aver stabilito con l’Ats quando rimediare. Ma non hanno mai portato le carte ufficiali. Nei giorni scorsi il Comune ha inviato loro le lettere per chiedere di regolarizzarsi. Intanto l’assessore all’Educazione Anna Scavuzzo ribadisce che «i certificati vanno presentati. Mi chiedo se da lunedì devo far finta di non accorgermi che quelle autodichiarazioni sono mendaci». La nota polemica è indirizzata al Pirellone. Giulio Gallera, assessore uscente, ieri ha spiegato che nessun bambino rimarrà fuori dall’aula finché non si saranno concluse le operazioni di verifica della Regione. «Entro il 20 marzo le scuole ci invieranno gli elenchi di chi non ha presentato i documenti. I nostri centri vaccinali verificheranno ogni situazione». Una dilazione della scadenza a cui Scavuzzo risponde: «I controlli si possono fare subito. I nostri uffici sono a disposizione, non ha senso aspettare, anzi anticipando si aiutano i genitori». Un appello al rispetto dei tempi arriva da Roberto Burioni, virologo pro vax. «Tutti dimenticano il diritto dei bambini troppo piccoli o che non possono essere vaccinati di andare a scuola senza rischiare di essere contagiati dai figli di chi sta usando una trappola legale per sfuggire alla norma e a un dovere civico e sociale». Ci sono poi gli iscritti alla scuola dell’obbligo. Sono 23.645 gli studenti inadempienti, il 22 per cento in meno rispetto a giugno 2017. Per mamma e papà dovrebbe scattare la sanzione dalla settimana prossima.