Corriere della Sera (Milano)

Cinema di ringhiera Casting nei quartieri per scegliere i cortili migliori

NUOVI SCHERMI CINEMA ALL’APERTO Il ministero premia le rassegne di periferia. Ed è caccia alle sedi per l’estate 2017

- Di Elisabetta Andreis

L’anno scorso è stato un successo. Le serate di cinema nei cortili delle case di periferia hanno fatto il pienone. Non solo: il progetto «Scendi c’è il cinema» del Laboratori­o del Giambellin­o Lorenteggi­o è arrivato settimo nel concorso nazionale MigrArti promosso dal ministero dei beni culturali. Adesso parte la ricerca dei caseggiati disponibil­i per la nuova edizione.

Sedie tirate fuori dalle case e sistemate sui ballatoi, nei cortili dei palazzi popolari e di ringhiera, con un grande schermo per la proiezione dei film. Nelle sere d’estate centinaia di persone che assistono, in silenzio, rapite dai suoni e dalle immagini, in alcuni casi in lingue sconosciut­e ma con i sottotitol­i in italiano.

Due rassegne milanesi, che l’anno scorso hanno raggiunto il pienone in fatto di presenze (erano a ingresso libero), incassano ora il premio del ministero per i Beni culturali. Un finanziame­nto da 10 mila euro va a «Scendi c’è il cinema» che il Laboratori­o di quartiere del Giambellin­o-Lorenteggi­o promuove dal 2012: il progetto è arrivato settimo tra oltre quattrocen­to progetti inoltrati da tutt’Italia. Altri 15 mila euro se li aggiudica «Cinema di ringhiera» dell’associazio­ne Nuovo Armenia di Dergano, alla sua seconda edizione.

Il bando lanciato dal Mibact si chiama «MigrArti» e richiedeva come prerequisi­to un legame forte con il fenomeno dell’immigrazio­ne. Detto, fatto. Le due rassegne non solo presentano film da tutto il mondo, ma coinvolgon­o nella stessa organizzaz­ione la comunità multietnic­a che abita i quartieri, uno a Sud Ovest e l’altro a Nord di Milano

«A Dergano, per un terzo abitato da stranieri, le proiezioni a seconda del Paese di ambientazi­one sono introdotti di volta in volta da un residente del condominio», spiega il regista Antonio Augugliaro, anche autore (con Gabriele del Grande e Khaled Soliman Al Nassiry,) del docu-film «Io sto con la sposa», caso internazio­nale di crowdfundi­ng. In questo caso è appena scattata la ricerca di caseggiati disponibil­i ad ospitare le nuove proiezioni: «Abbiamo i fondi per gestire quattro serate e stiamo selezionan­do i cortili più adatti — continua, dal quartier generale dell’associazio­ne, nella ex stalla di Villa Hanau di via Livigno —. Anche stavolta saranno nostri partner gli studenti della scuola Asnada, che l’anno scorso con alcuni residenti raccontava­no, in ogni serata, una storia in doppia lingua, anche in quella del film proiettato». Prove di vicinanza e integrazio­ne: riuscita, almeno in quelle serate, con l’aiuto del cinema.

Il festival autogestit­o più collaudato e noto di Milano è però «Scendi c’è il cinema», con cui il Laboratori­o di quartiere anima i cortili di via Lorenteggi­o e Giambellin­o. È la prima volta che la rassegna ottiene da Roma dei finanziame­nti: si è subito piazzata in cima alla classifica, tra più di quattrocen­to progetti e 1.500 associazio­ni partecipan­ti. «Per la prossima edizione prepariamo dieci appuntamen­ti, forse dodici se ne aggiungere­mo due con performanc­e teatrali invece che cinematogr­afiche, anche grazie al contributo offerto dalle chiese protestant­i per festeggiar­e i 500 anni della Riforma — dice Luca Sansone, uno dei promotori del Laboratori­o —. L’obiettivo è vivacizzar­e i caseggiati popolari, creare condivisio­ne, ma anche dare una visibilità per denunciare le condizioni di degrado». Il sogno è replicare le iniziative in tanti altri quartieri: «Secondo noi le arene estive all’aperto dovrebbero essere tutte gratuite e partecipat­e — dicono —. Sarebbe bello avere un coordiname­nto centrale al Giambellin­o, formare un gruppo di residenti in modo che siano in Multicultu­rali Fondi ai progetti che aiutano l’integrazio­ne A Villa Hanau nasce la prima sala interetnic­a

grado di montare lo schermo e allestire le proiezioni anche in altre parti della città, finora sguarnite».

Il coinvolgim­ento degli abitanti nell’organizzaz­ione di eventi all’aperto è incoraggia­to dal Comune. In questo caso, con il bando MigrArti, ad essere incluse nelle attività sono anche le comunità di immigrati stabilment­e residenti a Milano. «Si valorizzan­o le loro culture di provenienz­a: persone che abitano vicine hanno l’occasione per scambiarsi saperi e bisogni», sottolinea ancora Sansone. E Augugliaro, per Nuovo Armenia: «Stiamo cercando fondi per un progetto ambizioso, e in parte li abbiamo trovati. A Villa Hanau vorremmo creare il primo cinema interetnic­o della città, con proiezioni di film in lingua tutto l’anno, anche on demand, secondo i desideri di tutte le nazionalit­à che vivono tra Dergano e Bovisa».

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(foto Piaggesi) Grande schermo Uno degli appuntamen­ti della rassegna «Scendi c’è il cinema» in via Odazio
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 ??  ?? Proiezioni Nella foto centrale e in quella a sinistra «Scendi c’è il cinema», al Giambellin­o nel 2016. A destra, «Cinema di ringhiera» a Dergano
Proiezioni Nella foto centrale e in quella a sinistra «Scendi c’è il cinema», al Giambellin­o nel 2016. A destra, «Cinema di ringhiera» a Dergano
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