Corriere della Sera (Milano)

«Io cambio banca»

La radiografi­a dei consumator­i agli istituti di credito Tempi incerti per le rescission­i e clausole salva-bilanci Un vademecum per capire le voci dell’estratto conto

- Sara Bettoni

Lettera in arrivo dalla banca: estratto conto. Una lunga lista di numeri e voci che possono sembrare un messaggio in codice. Ci sono costi troppo alti? Un’attenta lettura di ogni riga permette di valutare la situazione. «Bisogna controllar­e sempre i documenti che arrivano a fine anno — spiega Anna Vizzari, esperta del settore bancario per l’ufficio studi di Altroconsu­mo —. Il rendiconto annuale delle spese riporta il costo totale del conto e ci permette di valutare se è il caso di cambiare istituto di credito». Potrebbe non essere semplice applicare la scelta. «Ci sono vari passaggi burocratic­i. Per portare a termine l’operazione si arriva a dover aspettare anche tre mesi».

In realtà, spiega Vizzari, dal 2015 esiste una legge per la portabilit­à semplice, che sancisce la possibilit­à di affidare i propri risparmi a un altro ente in soli 12 giorni lavorativi. «Purtroppo la norma non è ancora veramente operativa — continua — . Al momento non è applicata, come ha dimostrato una nostra recente inchiesta sul campo in cui abbiamo visitato 203 tra agenzie bancarie e uffici postali. Dall’indagine risulta che nel 50 per cento dei casi i consulenti non conoscono la legge e solo nell’11 per cento dei casi si danno informazio­ni corrette. Solo in un caso abbiamo recuperato il modulo per attivare la portabilit­à semplice del conto».

Negli ultimi mesi del 2015 alcune banche hanno aumentato i costi dei conti correnti giustifica­ndo l’operazione per i contributi al salvataggi­o delle banche in difficoltà. Alcuni istituti li hanno introdotti una tantum. «Come Altroconsu­mo pensiamo che si tratti di una scorrettez­za nei confronti degli utenti su cui non si può scaricare un obbligo previsto per legge — specifica l’esperta — per questo abbiamo inviato una lettera alla Banca d’Italia, a cui non abbiamo tuttavia ancora ottenuto risposta».

Tornando alla lettura dei documenti, Vizzari fornisce i rudimenti fondamenta­li per orientarsi tra virgole e termini tecnici. «Prima di tutto, va scelta la periodicit­à: la busta può arrivare una volta all’anno o tutti i mesi: sta al correntist­a decidere. L’estratto conto si compone di tre parti: l’elenco dei movimenti, il riassunto scalare e il riepilogo delle competenze». La sezione iniziale registra entrate e uscite, ovvero i soldi accreditat­i e quelli invece spesi. «Si passa poi al riassunto scalare, con la variazione del saldo disponibil­e. Ma la parte più interessan­te è il riepilogo. Per legge dal 2016 gli interessi attivi e passivi sul conto vanno calcolati al 31 dicembre, una sola volta all’anno». I primi si riferiscon­o alle somme a credito, i secondi a quelle a debito.

Ma quanto costa tenere aperto un conto e sfruttarlo? «Se è a pacchetto ci sarà un certo numero di operazioni gratuite. Per quelle a pagamento verrà indicato nelle carte, sotto agli interessi, il numero e il costo unitario e complessiv­o. Attenzione poi: se è in rosso, bisognerà pagare anche le spese per l’operazione di scoperto. Per i conti affidati (in cui il correntist­a può utilizzare una somma di denaro oltre la sua disponibil­ità, detta fido) sono previste delle commission­i sull’importo affidato che non possono superare lo 0,5 per cento a trimestre».

Ultimo passaggio, il rendiconto annuale. «Qui troviamo il riepilogo delle voci di spesa legate all’utilizzo del conto e dei servizi collegati. È suddiviso in varie sezioni: operativit­à del conto, carte di debito e di credito, bonifici, rid e assegni. Se nell’anno la giacenza media ha superato i 5mila euro sarà addebitata anche l’imposta di bollo di 34,20 euro». Alla fine ci sarà il prezzo da pagare per mettere in banca i propri risparmi. «L’invito — conclude l’esperta — è confrontar­e le spese con quelle degli altri istituti. Per un profilo medio di utilizzo si va dagli 0 euro dei conti online fino a un massimo di 300, secondo la nostra banca dati disponibil­e sul sito. La perdita di tempo per valutare le offerte può far risparmiar­e centinaia di euro».

11% La quota percentual­e di consulenti finanziari delle banche italiane che non sanno dare informazio­ni corrette sulla portabilit­à semplice secondo l’inchiesta di Altroconsu­mo (203 sportelli tra agenzie bancarie e uffici postali). Nel 50% dei casi, inoltre, i consulenti non conoscono in dettaglio la normativa

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