Giochi d’artista alla Gam Opere contemporanee contro la retorica dell’800
Una storia mai raccontata: quella dell’oreficeria italiana del ‘900, poco indagata rispetto a quella francese ma altrettanto splendida. Il merito va al Museo Poldi Pezzoli, che con il sostegno di Fondazione Cariplo e AcomeA inaugura oggi la rassegna «Il gioiello italiano del XX secolo», a cura di Melissa Gabardi ( fino al 20/3, via Manzoni 12, euro 10/7 compreso museo). La mostra incanta il visitatore con oltre 150 pezzi di eccellenza, capolavori dell’artigianato d’arte, identificati grazie alla ricerca d’archivio e prestati da musei, collezionisti, privati. Dopo un video storico introduttivo, il percorso, scandito da contenitori geometrici illuminati e corredato di foto d’epoca, è cronologico: dal gusto eclettico del primo ‘900 fino alle innovazioni della contemporaneità. Si parte con i raffinatissimi diademi Belle Epoque in diamanti di Musy. Poi la moda archeologica, che incastona antichi cammei, o ritrova i «moretti» veneziani, seguiti dai delicati trafori di Buccellati. E se il Liberty lascia tracce eleganti ma labili, trionfa invece il Déco, protagonista incontrastato Alfredo Ravasco, inventore di monili originalissimi (foto). Gli anni 40 segnano il ritorno dell’oro giallo, gli anni 50 le ricerche di artisti come i fratelli Pomodoro, gli anni 60 il naturalismo di Serafini. Nell’ultima vetrina un tributo a Milano, con sontuosi gioielli indossati alle prime della Scala.