Noemi all’Alcatraz «Sono ancora al centro della bufera»
Regalerà momenti rock e altri più intimi e raccolti, il concerto di Noemi, stasera all’Alcatraz. La cantante romana torna a Milano con il suo ultimo disco «Cuore d’artista», un album a tratti rétro, che rispetto al precedente «Made in London» svela la volontà di Veronica Scopelliti — come si chiama la 34enne lanciata nel 2008 da «X Factor» — di recuperare uno stile più classico.
«In generale il mio obiettivo sarebbe quello di fare un bel mix tra vecchio e nuovo, tra i suoni internazionali e quelli di casa nostra, dopodiché tutto dipende da come nascono i pezzi», commenta Noemi. In questo caso i pezzi sono frutto della collaborazione con il produttore Celso Valli e «artisti della vecchia guardia», come lei stessa li ha definiti, quali Gaetano Curreri degli Stadio e Ivano Fossati. «Mi è piaciuto molto lavorare con loro sia per il contatto umano sia dal punto di vista dell’approccio alla musica: quando hai già una lunga carriera alle spalle vivi tutto con più spensieratezza, mentre io sono ancora al centro della bufera».
«Affascinata dal futuro, ma affezionata al passato», così si descrive l’interprete di «L’amore si odia»: «Penso spesso con nostalgia agli amici di sempre, a quel circolo di persone fidate che mi fanno da scudo e mi aiutano a tenere Sicurezze «Penso spesso agli amici di sempre, alle persone fidate che mi hanno protetto» a mente chi sono. E amo riguardare le foto di quand’ero bambina, i libri di scuola, i miei diari, quelli di mia sorella che leggevo sempre». Il live di stasera accosterà a brani di successo come «Briciole» e «Vuoto a perdere», una cover di «Love Is Blindness» degli U2 nella versione di Jack White: «L’ho scoperta guardando “Il grande Gatsby” e me ne sono innamorata». Tra le nuove canzoni in scaletta, il singolo «Amen» e «Idealista!» di Fossati. «Due pezzi improntati sul sociale, che mi fanno riflettere sul periodo che stiamo vivendo e sulla necessità di ritrovare una connessione con gli altri», dice Noemi, che parla di «scissionismo»: «Molti Paesi vivono l’Europa come una realtà soffocante, si fatica a unirsi per accogliere coloro che scappano dalle guerre e Trump vuole un muro tra Usa e Messico: non mi sembrano segnali buoni. Però io resto un’idealista: mi rendo conto che ci sono regole del gioco e dinamiche che non si possono abbattere, ma non dimentico ciò che vorrei essere».