Primarie, Sala ci pensa Ma il sindaco avverte: basta flop e divisioni
L’ad Expo: la mia candidatura? Decido in agosto
Un migliaio di persone e tanti potenziali candidati sindaci. La Leopoldina del Pd milanese all’ex Ansaldo è stata un successo, 32 tavoli, tanta società civile, proposte e progetti sul futuro della città, ma non ha sciolto nessuno dei tanti dubbi sulla strada che porterà a scegliere il candidato sindaco del centrosinistra nel 2016. Anzi, se possibile, la questione delle primarie si è complicata quando il sindaco Giuliano Pisapia ha preso la parola e ha proposto di creare un gruppo di lavoro che studi gli «insuccessi» (eufemismo, ndr) delle primarie a partire dalla Liguria per tornare indietro nel tempo: «Credo serva una riflessione perché le primarie in alcuni casi, in alcune città e in alcune regioni, non sono state positive», anzi sono state «fallimentari, divisive o addirittura con accuse di falsificazione».
Quindi, dopo il gruppo degli 11 che dovrà scrivere la carta dei valori del centrosinistra, e dopo il gruppo che dovrà scrivere le regole della partecipazione democratica, adesso ci sarà anche chi dovrà lavorare sugli «insuccessi» delle primarie. L’impressione, riportata da tanti dei presenti, è che non sia solo in ballo la data delle primarie (chi le vuole prima della fine dell’anno e chi è disposto ad aspettare almeno gennaio, ndr) ma la stessa possibilità delle primarie. Illazioni, diranno in molti. E se si capisce perché Pisapia abbia interesse a spostare più in là la data per evitare problemi interni alla sua giunta, meno si comprende l’atteggiamento del Pd: o attende l’arrivo del deus ex machina». «Questa o non ha ancora trovato una sintesi.
Intanto, Giuseppe Sala, commissario Expo, che non ha potuto partecipare alla Leopoldina per impegni precedenti, dice a Sky: «Non credo che mi candiderò, ma mi riservo ogni decisione un po’ più avanti. Adesso ho bisogno di essere concentrato giorno per giorno, solamente rimanendo con la testa su Expo sono tranquillo. Prenderò una settimana di vacanza ad agosto e lì comincerò a pensare a cosa fare in futuro è solo la prima tappa di un percorso che punta a coinvolgere le migliori energie della città — dice il segretario metropolitano pd, Pietro Bussolati che insieme al coordinatore regionale Alessandro Alfieri ha organizzato “Milano Domani” —. Sono certo che tra queste ci sarà il prossimo sindaco di Milano».
E allora andiamo a vedere i presenti. C’è Emanuele Fiano, deputato pd: «Con questa giornata di ascolto e di confronto con la società civile milanese, parte sostanzialmente la stagione delle primarie di Milano». C’è Umberto Ambrosoli: «La data delle primarie? Prima dell’inizio del caos natalizio, la dead line è prima di Sant’Ambrogio». Non c’è Pierfrancesco Majorino, impegnato con l’emergenza profughi. Il suo pensiero è affidato a Facebook: «Dopo la bella iniziativa sulle idee di oggi, a cui non ho partecipato perché impegnato in stazione, rinviare le primarie al 2016 sarebbe fare un insperato regalo alla destra». C’è Stefano Boeri, impegnato nel tavolo sul futuro urbanistico della città che stragiura di non essere interessato alla candidatura. C’è il vicesindaco Ada Lucia De Cesaris il cui nome prende sempre più piede. C’è Ivan Scalfarotto. E c’è Roberto Caputo, ex vicepresidente della Provincia, l’unico cha ha formalizzato la sua presenza alle primarie del centrosinistra.
Ma a sorpresa c’è anche Claudio De Albertis, presidente della Triennale e di Assimpredil. Dato come possibile candidato sindaco della coalizione del centrodestra: «Perché sono qui? Perché sono stato invitato a discutere di casa. Non si deve ragionare solo in termini di contrapposizione. La mia vita dice il contrario. Sono un imprenditore e alla presidenza della Triennale sono stato indicato da questa giunta».