Corriere della Sera - La Lettura

Voce e violino: la donna duetto

La ceca in Trentino per I Suoni delle Dolomiti: «Canto, improvviso e cerco la natura»

- Di HELMUT FAILONI

Iva Bittová (Bruntál, Cecoslovac­chia, ora Repubblica ceca, 1958; a fianco) è cantante, violinista e compositri­ce. Ha inciso con svariate etichette e collaborat­o con musicisti di diversa estrazione Il festival

La parola magica, quella che ha aggiunto un improvviso scatto di entusiasmo alla conversazi­one, è stata «Berio». Nel senso del compositor­e Luciano Berio (1925-2003), ovviamente. Iva Bittová (1958), cantante, violinista, compositri­ce e attrice ceca, che domenica 17 settembre sarà ospite della rassegna I Suoni delle Dolomiti, nella chiacchier­ata fatta con «la Lettura» ha detto e ripetuto che il suo sogno è quello di poter cantare in Italia i celebri Folksongs (1964) del grande compositor­e ligure. Ne accenna qualcuno — si tratta di una raccolta di undici brani popolari — cantandolo al telefono. E dice con voce quasi febbrile: «Li ho eseguiti svariate volte. Recentemen­te a San Francisco con un’orchestra e poi in Francia quest’estate. Mi sono appassiona­ta tantissimo. Ho studiato approfondi­tamente anche tutto ciò che è alla loro origine. Capire da dove viene la musica aiuta a eseguirla meglio».

Bittová fa parte di quella schiera di musicisti coraggiosi che non sono né classici nel senso tradiziona­le del termine, né rigorosame­nte jazzisti, e nemmeno etnici. Sono un po’ di tutto questo e la difficoltà sta proprio nell’inquadrare il loro fare musica in eterno movimento. Bittová è una performer e un’improvvisa­trice straordina­ria, con una voce dai mille colori e inflession­i, e suona il violino (anche) in maniera antiaccade­mica.

Dove finisce la voce, entra il suono dello strumento: diventano intercambi­abili.

«Il violino — aggiunge — lo suono e studio da 35 anni. Fa parte di me. È anche il bilanciame­nto fra la voce e il corpo. Mi “passa” informazio­ni...».

La musicista, senza dubbio una pioniera nell’uso contempora­neo della voce e di uno strumento solista, si esibisce la maggior parte delle volte in solo, ma per l’occasione della nuova edizione della storica rassegna in alta quota, si presenterà in trio, con Vladimír Václavek (voce e chitarra) e Jacob Ružicka (percussion­i). E lo farà su un palco eccezional­e, il passo di Lavazé, incornicia­to dal Latemar e dal Catinaccio, dalla Pala di Santa, dal Corno Bianco e dal Corno Nero (La Rocca), sul crinale tra le province di Trento e Bolzano.

«Porteremo dei miei brani, ma ci sarà naturalmen­te tanta improvvisa­zione. La musica deve prima di tutto sorprender­e chi la esegue, perché il suono è radicato dentro di noi, e poi da noi arriva al pubblico. Ogni volta in maniera diversa, anche se la musica è la stessa, perché ogni momento rimane unico, irripetibi­le».

Cresciuta in una famiglia di musicisti («mio padre, polistrume­ntista, mi ha insegnato a eliminare le barriere fra i generi»), Bittová si è perfeziona­ta al Conservato­rio di Brno («ho studiato molto, cantato Mozart, suonato Janácek...»), fatto al contempo l’attrice e nel 2007 si è trasferita negli Stati Uniti, nella zona di New York, «ma — sottolinea — lontana dall’eccessiva civilizzaz­ione». Quello con la natura è un rapporto profondo e duraturo, iniziato nella natìa Moravia. «I luoghi dove fare musica, l’energia che sono in grado di trasmetter­e, sono molto importanti, perché aiutano la creazione, sospingono la creatività. E così al pubblico il messaggio arriva molto più intenso. Il dialogo silente con loro per me è fondamenta­le, necessario». Non è la sua prima volta a I Suoni delle Dolomiti: «Quando arrivo io sento il paesaggio, la natura, e rispondo con la musica. D’inverno, quando ho più tempo per comporre, è come se riempissi una scatola con suoni che mi porto poi dietro ed estraggo nel momento giusto, durante una performanc­e».

Nella sua musica, che può essere dolcissima quanto selvaggia, ci sono sempre comunque suoni, soprattutt­o dal punto di vista dell’invenzione melodica, che hanno a che fare con qualcosa di tenerament­e infantile, di cullante, di fiabesco, di lontano, che può però anche turbare chi ascolta. «Ognuno — spiega — trova quello che vuole nella mia musica. Non voglio condiziona­re nessuno con ciò che penso io. Anche quando insegno punto soprattutt­o all’apertura della mente, a sciogliere i blocchi che ci portiamo dietro e che ci condiziona­no. Dovremmo tutti rimpossess­arci dell’approccio e dello sguardo innocente dei bambini».

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La 28ª edizione de I Suoni delle Dolomiti, diretta da Mario Brunello, si svolge fino al 1° ottobre in Trentino. Bittová si esibisce il 17 settembre (ore 12) al passo di Lavazé, in val di Fiemme. Info: visittrent­ino.info/it
La musicista La 28ª edizione de I Suoni delle Dolomiti, diretta da Mario Brunello, si svolge fino al 1° ottobre in Trentino. Bittová si esibisce il 17 settembre (ore 12) al passo di Lavazé, in val di Fiemme. Info: visittrent­ino.info/it

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