Corriere della Sera - La Lettura
Il personaggio
Nato a Ribera (Agrigento) il 2 ottobre 1818, Francesco Crispi era di origine italoalbanese per parte di padre. Sin da giovane lottò contro i Borbone e nel 1849 fu costretto all’esilio. Aderì al mazzinianesimo e nel 1860 ebbe un ruolo di primo piano nella spedizione dei Mille, ma nel 1864 ruppe con i repubblicani e si allineò con la monarchia. Esponente della Sinistra storica, nel 1887 divenne presidente del Consiglio. Artefice di una intensa attività riformatrice, strinse rapporti stretti con la Germania e svolse una politica coloniale ambiziosa. Costretto a lasciare l’incarico nel 1891, tornò alla guida del governo nel 1893 e represse le agitazioni dei lavoratori. La disfatta subita dall’esercito italiano in Africa, nella battaglia di Adua, lo costrinse alla dimissioni nel marzo 1896. Morì l’11 agosto 1901 Le celebrazioni
Rileggiamo Crispi a 200 anni
dalla nascita 1818-2018 è il titolo complessivo delle varie iniziative in corso per ricordare il bicentenario dello statista siciliano. Domani, 24 settembre, si tiene a Roma, presso la Sala della Regina della Camera, un convegno sull’attività di Crispi in fatto di economia, istituzioni e politica estera; mentre martedì 25 a Palermo, presso la Società di storia patria, si svolge una tavola rotonda con la partecipazione di diversi storici: Marcello Saija, Giuseppe Barone, Salvatore Lupo, Francesco Bonini, Guido Pescosolido, Giuseppe Astuto, Giorgio Scichilone. La manifestazione conclusiva si terrà giovedì 4 ottobre a Ribera (Agrigento), città natale di Crispi, con una lectio magistralis di Bonini. La sera verrà rappresentata la pièce teatrale Io sono Crispi al teatro Pirandello di Agrigento Bibliografia
Il libro di Christopher Duggan su Crispi s’intitola Creare la nazione (traduzione di Giovanni Ferrara degli Uberti, Laterza, 2000). Sulle vicende private dello statista: Enzo Ciconte e Nicola Ciconte, Il ministro e le sue mogli
(Rubbettino, 2010)