Corriere della Sera - Io Donna

Nd Quello che le donne raccontano

Le giornalist­e, l’economia e chi (non) si schiera solo con i fatti

- Antonella Baccaro abaccaro@corriere.it © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Emozioni, ricordi, riflession­i affrontati da due diversi punti di vista. Volete condivider­li con noi? Scriveteci a

Pratico il giornalism­o ormai da più di 30 anni, avendo cominciato nel lontano 1992 grazie agli stage della mia scuola di specializz­azione. Sono entrata a 25 anni nella redazione economica del Corriere della Sera, guidata al tempo da Ferruccio de Bortoli, poi lungamente direttore del quotidiano. Di donne, in quella redazione, ne trovai due su una ventina di redattori. Scrivere di economia, allora, richiedeva un approccio molto formale che, evidenteme­nte, non veniva riconosciu­to alle donne. Lo capii andando in giro a fare interviste e servizi: incontrare una giornalist­a, ai tempi, per i manager che fronteggia­vo, costituiva una sorpresa, rispetto alla quale ognuno reagiva a proprio modo. C’era chi usava un tono paternalis­tico, chi lusingava, chi s’irrigidiva irrimediab­ilmente. La scuola iodonna.parliamone@rcs.it del giornalism­o economico mi ha insegnato a cercare prima di tutto di capire fino in fondo quello di cui mi dovevo occupare, senza pregiudizi. Un atteggiame­nto sereno ed equidistan­te rispetto alla materia mi ha permesso nel tempo di affrontare i temi più complessi.

Considero l’equidistan­za rispetto ai fatti un valore irrinuncia­bile nel giornalism­o. Per questo, resto colpita da come, negli ultimi anni, in questo mestiere prevalga il contrario. “Fare giornalism­o è schierarsi” ho sentito dire. Sono d’accordo, ma preciso: “Fare giornalism­o è schierarsi con i fatti”. Sono i fatti l’unica bussola con cui orientarsi quando si affrontano i temi più disparati. Schierarsi con una parte o con l’altra o un’altra ancora, comporta, infatti, il problema di tenere quella posizione anche quando la parte che si è scelta in buona fede commette degli errori evidenti. Il racconto dei fatti più è sereno, più permette ai lettori di comprender­e materie che a volte sono complesse, come l’economia, a volte delicate e sensibili, come i diritti e i doveri. Per esprimere pareri esistono gli spazi dedicati ai commenti, come le rubriche, ad esempio. Che, essendo affidate a un giornalist­a, richiedono esplicitam­ente che questi metta in gioco se stesso. Come sto facendo in questo momento, con una scelta di campo, rispetto a questo mestiere, di cui mi assumo impopolarm­ente (lo so) ogni responsabi­lità.

 ?? ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy