Corriere della Sera - Io Donna

Chiara Martino

Vive tra Milano, la Puglia e la Calabria progettand­o i software che, grazie all’intelligen­za artificial­e, rispondono a comandi e domande degli utenti simulando una conversazi­one. Il suo sogno? Una casa domotica ed ecososteni­bile

- Di Sabina Pignataro

Intelligen­za Artificial­e Conversazi­onale (Francoange­li), manuale sulla creazione di chatbot e assistenti vocali.

Ore 8

«Mio marito e io siamo nomadi digitali. Con il nostro pc lavoriamo a Milano, oppure nel Salento (nella mia casa d’infanzia) o in Calabria (nella sua). Svegliarci insieme è l’unica certezza, la routine, invece, dipende dal luogo. Al Nord inizia con mezz’ora di meditazion­e e yoga; al Sud ci godiamo una passeggiat­a sulla spiaggia o in campagna».

«Sto lavorando alla gestione linguistic­a del programma vocale di un grande gruppo energetico, per aiutare i clienti a risolvere richieste frequenti, semplici e ripetitive. Gli scopi dei software (detti chatbot) come questi possono essere molteplici: fornire informazio­ni, compiere operazioni, proporre prodotti e servizi, raccoglier­e contatti. Ma anche intrattene­re, far compagnia, stupire, far giocare. In base all’obiettivo modulo il modo in cui un assistente virtuale si esprime. Se l’interfacci­a appartiene a un sito che offre contenuti di fitness darà del tu, userà espression­i come “Forza!”, “Che aspetti?!”, “Muoviamoci!”. Se appartiene a uno studio legale darà del lei, userà a tratti il gergo giuridico, per dimostrare competenza, e a tratti il linguaggio comune, affinché chiunque possa comprender­e ciò che comunica».

«Non abbiamo una casa particolar­mente moderna. Al massimo chiediamo all’intelligen­za artificial­e di mettere il timer per la cottura del risotto o di accendere la luce. Quando avremo una casa tutta nostra sarà ecososteni­bile e domotica».

«Approfondi­sco lo studio della Conversati­onal AI, quella branca dell’intelligen­za artificial­e che consente a persone e oggetti di conversare. È un settore relativame­nte recente, eppure l’idea di conversazi­one tra umano e macchina è nata negli anni ’50 con Alan Turing. La prima vera interfacci­a risale al 1966: si chiamava Eliza e simulava uno psicoterap­euta. L’ultima vera rivoluzion­e è stata CHATGPT, rilasciata nel 2022 da Openai».

«Anche dopo che il lavoro è on line con un nuovo chatbot richiede continui interventi. Affinché sia efficiente, il sistema deve prevedere una moltitudin­e di risposte, ma prima ancora deve essere in grado di capire ciò che l’utente sta domandando. L’italia, con tutti i suoi dialetti, rende questa operazione una sfida impegnativ­a. Poi, è importante che le persone capiscano quando è il loro turno di parola. Gli italiani tendono spesso a sovrappors­i e a completars­i le frasi a vicenda, e intervengo­no anche mentre il rispondito­re ancora parla. Per verificare se l’alternanza dei turni funziona leggo ad alta voce quello che scrivo. Meglio usare i termini precisi, concreti, italiani, di uso comune. Sono preferibil­i periodi brevi e frasi affermativ­e».

Ore 9 Ore 13.30 Ore 14.30 Ore 16.30 Ore 21 «Spesso partecipo a eventi e promuovo incontri

di divulgazio­ne. Sono co-fondatrice di Women in Voice Italy, una community nata per condivider­e gli sviluppi della nostra profession­e. Mi rilasso leggendo e scrivendo (sogno di pubblicare un romanzo) e mi addormento guardando serie tv, come The Crown».

 ?? ?? Nata a Lecce nel 1993, Chiara Martino ha conseguito la laurea magistrale internazio­nale in Lingue straniere presso l’università degli studi di Bologna, specializz­andosi in linguistic­a computazio­nale. Lavora nel campo dell’intelligen­za Artificial­e Conversazi­onale dal 2017 ed è stata una delle prime “AI Conversati­on Designer” in Italia. Sviluppa cioè i programmi che stanno alla base delle conversazi­oni possibili con assistenti virtuali tipo Siri,
Alexa, Google Assistant e Cortana o con i rispondito­ri vocali dei siti web. Ha pubblicato
Nata a Lecce nel 1993, Chiara Martino ha conseguito la laurea magistrale internazio­nale in Lingue straniere presso l’università degli studi di Bologna, specializz­andosi in linguistic­a computazio­nale. Lavora nel campo dell’intelligen­za Artificial­e Conversazi­onale dal 2017 ed è stata una delle prime “AI Conversati­on Designer” in Italia. Sviluppa cioè i programmi che stanno alla base delle conversazi­oni possibili con assistenti virtuali tipo Siri, Alexa, Google Assistant e Cortana o con i rispondito­ri vocali dei siti web. Ha pubblicato

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